Cittadini zittiti mentre cantavano ‘Bella ciao’ e identificati dai carabinieri a Moittola, in provincia di Taranto durante le celebrazioni del 25 Aprile. E’ quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno. Un carabiniere all’esecuzione dei canti partigiani ha identificato un gruppo di 10 persone: si è giustificato appellandosi all’invito alla sobrietà del governo per via del lutto per la morte di papa Francesco. Il leader di Avs, Nicola Fratoianni annuncia un’interrogazione parlamentare.
Durante il corteo cittadino è stata intonata “Bella Ciao”, la canzone dedicata ai partigiani e diventata icona della libertà e dall’antifascismo in Italia e nel mondo. Un carabiniere in servizio avrebbe fermato le persone sostenendo che cantare era in contraddizione con la richiesta di sobrietà arrivata dal Governo visti i giorni di lutto per la morte di Papa Francesco. ll quotidiano ha riportato le parole di Sergio Maglio, 69enne mottolese studioso di storia locale e presente al corteo. È stato lui a rendere noto l’episodio dicendo: “Ci hanno vietato di cantare gli inni della Resistenza. Ce l’ha impedito un carabiniere, senza molte spiegazioni“. Ma lui e altri cittadini, ha aggiunto, non stavano facendo niente di grave o particolarmente sopra le righe: “Niente sbracature o incitazioni alla violenza, solo le consuete note di ogni nostro 25 Aprile. È illecito forse cantare canzoni storiche che siano poco appetibili al gusto musicale del carabiniere di turno?”.
Su quest’episodio arriva oggi il commento del deputato Nicola Fratoianni di Avs: “Chissà se il maresciallo dei carabinieri che ha denunciato, a Mottola in provincia di Taranto, 10 cittadini accusati di aver voluto cantare ‘Bella Ciao’ e ‘Fischia il Vento’ durante le celebrazioni del 25 Aprile, sa che per liberare l’Italia dai nazisti e dai loro servi fascisti l’Arma dei Carabinieri ha perso quasi 3mila uomini. E chissà se ha compreso le parole utilizzate dall’attuale comandante generale che solo pochi mesi fa ricordando il sacrificio di Salvo D’Acquisto lo ha definito ‘un esempio luminoso di coraggio, abnegazione e amore per il prossimo, che supera i confini del tempo: un modello di riferimento per tutti i carabinieri e per le future generazioni’. Evidentemente non lo sa o meglio non intende riconoscerlo. Anche perché pare che circolino sulla Rete dei suoi post di Facebook di alcuni anni fa inneggianti al fascismo”.