In una intervista televisiva, Donald Trump si è detto non più sicuro di poter portare la pace tra Ucraina e Russia: “Putin e Zelensly si odiano troppo, un odio tremendo”. Ma a provocare accese polemiche è l’affermazione del presidente di non sentirsi vincolato dalla Costituzione americana e di non pensare a un terzo mandato, eventualità peraltro esclusa dalla Costituzione stessa.
WASHINGTON – I toni trionfalistici e sicuri lasciano il passo ai “forse”: il presidente Donald Trump non è più così certo di riuscire a portare Russia e Ucraina alla pace, capacità data per certa e strombazzata in campagna elettorale e appena tornato alla Casa Bianca. In una intervista a Kristen Welker di Nbc News, Trump ha dovuto ammettere di non essere più in grado di affermare che la pace è vicina: “Zelensky e Putin si odiano troppo, tra loro c’è un odio tremendo”.
Rispondendo alle domande sulla politica estera e sulle guerre, Trump ha ammesso che la pace tra Russia e Ucraina, che in passato assicurava di potere ‘portare a casa’ in poco tempo, potrebbe non essere raggiungibile: “Forse non è possibile farlo – ha detto – “c’è un odio tremendo tra questi due uomini- ha motivato, riferendosi a Putin e Zelensky- e tra alcuni dei soldati, tra i generali. Hanno lottato duramente per tre anni”.
E ha anche rinnovato le sue intenzioni di mollare la ricerca di una soluzione pacifica se non cambieranno le cose: “Arriverà il momento in cui dirò: ok, continuate così, continuate a fare gli stupidi, continuate a combattere.. Arriverà il momento in cui potrei dirlo”, ha spiegato, dicendo di essere stato vicino più di una volta a prendere questa decisione. Ma poi “sono successe cose positive” che lo hanno fermato.
Sempre in tema di politica estera, è tornato sui propositi di ‘americanizzare’ la Groenlandia, ammettendo di “non avere escluso’’ l’uso della forza militare per annetterla. Diversamente per il Canada “non vedo nulla del genere”, anche se ha rinnovato il suo desiderio perché diventi il 51esimo Stato degli Usa.