giovedì 29 Maggio 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

SORRENTO / Arrestato il sindaco Coppola mentre intasca una mazzetta

Il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza mentre intascava “una mazzetta” da un imprenditore durante una cena. La somma intascata ammontava a 6mila euro, una parte della cifra totale della tangente, 120mila euro, pattuita con l’imprenditore, in cambio di un appalto. Il sindaco è attualmente accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità. Nell’abitazione di un sedicente “sensitivo”, suo referente nei rapporti con gli imprenditori, sono stati trovati, nascosti nell’incavo di un biliardo, 167mila euro. L’inchiesta potrebbe avere sviluppi, visto il numero delle persone indagate.

Nato a Sorrento nel 1977, Coppola è un avvocato di quasi 48 anni. Ha partecipato fin da giovanissimo ai movimenti studenteschi, associazioni di volontariato e promozione territoriale, ma è nel 2010 che si è candidato ed è stato eletto per a prima volta al consiglio comunale con una serie di liste civiche appoggiato dal Partito Democratico. Nel 2014 e nel 2015 è stato nominato Assessore alle Politiche Giovanili, artigianato e commercio, risultando, il secondo anno, il più votato tra i candidati.

Nel 2020 si è candidato a diventare sindaco della sua città, ed è stato eletto con un cartello diliste civiche, nonostante i suoi esordi politici fossero riconducibili al centro destra. Vinse il turno di ballottaggio con 5.461 preferenze, pari al 60,55% dei voti, sostenuto dalle liste civiche Sorrento Adesso, Nuova Sorrento e Viviamo Sorrento ed il Partito Democratico. Al momento dell’arresto Coppola era alla fine del suo mandato.

Il sindaco è stato particolarmente attivo sui social in questi anni, luogo virtuale in cui condivideva orgogliosamente riconoscimenti e traguardi ottenuti dalla sua città e dai suoi cittadini. L’ultimo post, risalente a due giorni fa, celebrava il riconoscimento di Sorrento tra le 7 mete enogastronomiche più amate al mondo, e Coppola si congratulava così : “Un riconoscimento che celebra non solo la nostra tradizione culinaria, ma anche l’autenticità dell’accoglienza e la straordinaria bellezza del paesaggio della nostra città.”

La tangente di 120mila euro

L’arresto in flagranza – si legge in un comunicato della Procura di Torre Annunziata – è stato effettuato quando l’imprenditore, nel corso di una cena organizzata a tal fine in un ristorante di Sorrento, ha consegnato al sindaco e al suo collaboratore la somma di denaro in contanti, «costituente un’ulteriore tranche della maggior somma di denaro indebitamente pattuita, pari a 120.000 euro». All’atto dell’arresto, i finanzieri hanno rinvenuto la somma di denaro, poco prima consegnata dall’imprenditore, in parte, addosso al sindaco ( 4.500 euro) e, in parte, addosso a Di Maio (1.500 euro).

Dalle indagini dei finanzieri è emerso che, a fronte della somma di denaro pattuita, in relazione all’appaltI, l’imprenditore, fino alla data di ieri, avrebbe corrisposto al sindaco di Sorrento direttamente o per il tramite del suo collaboratore, Di Maio, la somma complessiva di 66.000 euro Dalle indagini è emerso, altresì, che lo stesso imprenditore in precedenza avrebbe corrisposto a Coppola e al collaboratore, in più soluzioni, la somma complessiva di 50.000 euro in contanti, in relazione all’aggiudicazione all’imprenditore, di un altro appalto, da parte del Comune di Sorrento, relativo al servizio di ottimizzazione e miglioramento dell’asilo nido comunale per il triennio scolastico 2022-2025.

L’arresto del sindaco di Sorrento è l’approdo di una indagine più complessa svolta dalla Guardia di Finanza di Massa Lubrense, sotto il coordinamento della Procura nell’ambito della quale, contestualmente all’arresto in flagranza, le Fiamme Gialle, con l’ausilio di unità cinofile «cash dog», hanno eseguito perquisizioni domiciliari, locale e informatica, nei confronti di 22 persone, tra cui altri dipendenti e funzionari del Comune di Sorrento e imprenditori aggiudicatari di appalti conferiti dal Comune, e di una persona di fiducia del sindaco, indagati per i reati di corruzione, turbativa d’asta e peculato.
I SOLDI DEL SENSITIVO
Al termine delle perquisizioni, sono stati sottoposti a sequestro documenti di interesse investigativo, smartphone, pc e tablet nella disponibilità degli indagati nonché ulteriori somme di denaro in contanti, per un importo complessivo pari ad oltre 285.000 euro, di cui oltre 34.000 euro nell’abitazione del sindaco e oltre 167.000 euro nell’abitazione (in particolare, nascosti in un incavo di un tavolo da biliardo) di un presunto «sensitivo», Raffaele Guida, abitante a Santa Maria a Vico, fiduciario e referente del sindaco nei rapporti, anche illeciti, da questi intrattenuti con gli imprenditori.

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