Anche se non ha lo spessore di un giudizio sulla maggioranza di governo e sul peso delle opposizioni, l’appuntamento delle amministrative sarà per centrodestra e centrosinistra una sorta di mini test in vista delle elezioni regionali d’autunno che si terranno in Campania, Marche, Puglia, Veneto e Toscana.
Quasi due milioni di italiani saranno chiamati al voto per il primo turno di elezioni. Le urne sono aperte in 117 comuni e lo spoglio dei voti inizierà appena dopo la chiusura delle urne, oggi – lunedì – dalle 15.
Affluenza. Ieri alle ore 23 l’affluenza è stata del 43,85%, in calo rispetto alle precedenti amministrative. È quanto emerge dai dati del Viminale pubblicati sul portale Eligendo. Nelle quattro città più importanti – Genova, Ravenna, Matera e Taranto – l’affluenza è scesa rispetto alle precedenti consultazioni.
I Comuni al voto. Andranno al voto anche nove Comuni commissariati della Sicilia ossia Palagonia, Castiglione di Sicilia, Montemaggiore Belsito, Prizzi, Favignana, Solarino, Realmonte, Raddusa e Ramacca. I seggi saranno aperti domenica, dalle 7 alle 23, e lunedì, dalle 7 alle 15, per la tornata delle amministrative con l’elezione diretta del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali.
L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 8 e lunedì 9 giugno, che sono poi i giorni in cui si voterà anche per i referendum sul lavoro e la cittadinanza. Occhi puntati su quattro capoluoghi al voto: Genova, Ravenna, Taranto e Matera.
Il voto a Ravenna. Più netti i pronostici per Ravenna, città di tradizione progressista, dove un campo larghissimo presenta Alessandro Barattoni, mentre il centrodestra si presenta diviso: Fdi punta su Nicola Grandi, sostenuto anche da Forza Italia, ma non dalla Lega, che corre invece con Alvaro Ancisi.
Il voto a Matera. Il centrodestra schiera Antonio Nicoletti, mentre il centrosinistra va in ordine sparso: il Pd non ha presentato una lista col proprio simbolo, ma un suo esponente, il consigliere regionale Roberto Cifarelli, corre sostenuto dai centristi.In corsa anche Vincenzo Santochirico, con un passato da assessore e presidente del Consiglio regionale con il Pd: indicato in un primo momento da un tavolo del centrosinistra, prima ha prima annunciato il ritiro e poi è tornato sui suoi passi presentandosi con la lista “Progetto Comune”, che punta a pescare voti nel bacino progressista-riformista. Il M5s è col sindaco uscente Domenico Bennardi (decaduto a ottobre per le dimissioni di 17 consiglieri comunali su 32).
Il voto a Taranto. Si presentano frammentati sia il centrosinistra sia il centrodestra. Pd e Avs con Piero Bitetti, il M5s con Annagrazia Angolano, Fdi, Fi e Noi Moderati con Luca Lazzaro, mentre la Lega guarda con più attenzione a Francesco Tacente. Tacente è sostenuto dalla Lega in particolare attraverso la lista Prima Taranto. A suo favore si sono espressi Matteo Salvini e il vicesegretario Roberto Vannacci. Taranto torna alle urne dopo la fine anticipata della legislatura, a febbraio scorso, due anni prima del termine naturale, a causa delle dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri e la conseguente ‘caduta’ dell’amministrazione guidata da Rinaldo Melucci eletto nel 2022 a capo di una maggioranza di centrosinistra.