Parla Alaa al-Najjar, che a Gaza ha perso 9 dei 10 figli sotto le bombe di Israele: “A terra c’erano i miei bambini carbonizzati, martirizzati, irriconoscibili”. Questo il racconto straziante della pediatra: “Si prendevano cura l’uno dell’altro. Mio marito è in condizioni critiche, Adam si salverà. Vorrei che fossero curati all’estero”. L’Italia: “Potranno curarsi qui”
La sua storia, straziante, è il simbolo delle atrocità che si consumano a Gaza ognigiorni. La dottoressa Alaa al-Najjar è una pediatra, lavora al Nasser Hospital di Khan Younis. Ha perso nove dei suoi dieci figli in un bombardamento dell’esercito israeliano, mentre lei era in servizio. Yahya 12 anni, Adam 11, Rakan 10, Eve 9, Jobran 8, Raslan, 5, Rival 4, Sadin 3, Loqman 2, e Sidra 6 mesi. Sopravvivono all’attacco solo Adam e il marito Hamdi, anche lui un medico del Nasser. (Nella foto da al Jazeera, tre dei 9 figli della pediatra)“Quando sono arrivata ho visto la mia casa a terra e i miei figli martirizzati, carbonizzati, irriconoscibili. Ho identificato solo il mio piccolo Rival, di 4 anni”.
Il suo racconto, raccolto dal Corriere della Sera è devastante. “Hamdi è in condizioni critiche. Ha subìto una lesione cerebrale e una lesione alla spalla, oltre che al polmone sinistro. È stato sottoposto a tre interventi al cervello, e parte del polmone gli è stata asportata a causa di sei ferite da schegge. Chiedo a Dio di guarirlo e di restituirgli la salute”. Il figlio “ha una grave ferita al braccio ed è stato operato tre volte. Soffre molto, ma se Dio vuole, riuscirà a guarire”.
Parla dei bambini ancora al presente: “Sono educati, gentili, studiano il Corano e parlano bene inglese. Sono responsabili e affidabili, quando serve si prendono cura l’uno dell’altro perché noi lavoriamo. Yahya e Adam amano leggere storie in inglese. Rakan travestirsi da Spider-man. Yahya adora preparare insalate. Eve giocare con Barbie. Raslan è molto birichino ed è sempre impegnato. Trascorrono molto tempo a leggere il Corano con il padre. Studiano matematica, scienze e inglese”.
