Gli Stati Uniti entrano direttamente nella guerra tra Israele e l’Iran. La notte scorsa i bombardieri americani hanno bombardato tre siti nucleari, distruggendoli. La situazione in Medio Oriente rischia di degenerare in una guerra totale, in una situazione senza controllo. Secondo Trump i siti nucleari sono stati distrutti, ma Teheran afferma che Fordow, il più importante centro di arricchimento dell’uranio, non ha subito gravi danni. I bombardieri americani B-2 Usa hanno sganciato 12 bombe “Bunker-Buster”, in grado di perforare obiettivi posti sotto le montagne. L’Aiea non ha rilevato un aumento delle radiazioni. Dopo l’attacco Usa c’è stata la reazione iraniana nei confronti di Israele: sono stati lanciati missili su Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa che hanno provocato danni e almeno 86 feriti. (Nella foto: Natanz).
LA RITORSIONE Il Qatar ha riferito di aver sventato un’offensiva missilistica dell’Iran diretta contro la base statunitense di Al Udeid, nei pressi di Doha. La comunicazione è stata data da un portavoce del ministero degli Esteri dell’emirato, Majed al-Ansari. In una dichiarazione, rilanciata anche dall’emittente Al Jazeera, il responsabile ha riferito che il Qatar si riserva il diritto di “rispondere direttamente a questa palese aggressione, nel rispetto del diritto internazionale”. Secondo al-Ansari, l’offensiva dell’Iran rappresenta “una violazione della sovranità e dello spazio aereo del Qatar nonché della Carta delle Nazioni Unite”.Nei suoi aggiornamenti, la tv ha sottolineato come non sia chiaro se si sia trattato di missili o di sistemi di difesa entrati in azione.
A sud-ovest di Doha è situata la base aerea di Al Udeid, che si estende per 24 ettari ed è il quartier generale avanzato del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom).
Il Centcom dirige le operazioni militari statunitensi in un’area che si estende dall’Egitto, a ovest, fino al Kazakistan, a est.
Al Jazeera ricorda che la base, istituita nel 1996 attraverso un accordo di cooperazione in materia di difesa, è la più grande tra quelle americane in Medio Oriente e ospita circa 10.000 soldati. Non è chiaro, al momento, se scie ed esplosioni siano da ricollegarsi al conflitto tra Israele, Stati Uniti e Iran.
Mettere in stato di accusa Donald Trump, colpevole di aver “violato” la Costituzione e i “poteri di guerra” del Congresso rischiando di far precipitare gli Stati Uniti in un conflitto che potrebbe “intrappolarli per generazioni”: a chiederlo è Alexandria Ocasio-Cortez, deputata democratica americana (foto), dopo i raid contro l’Iran. In un messaggio diffuso anche sul social X, la parlamentare denuncia “una decisione disastrosa”. “Ha rischiato impulsivamente di scatenare una guerra che potrebbe intrappolarci per generazioni” ha aggiunto Ocasio-Cortez. “Si tratta chiaramente e inequivocabilmente di un motivo valido per l’impeachment“. Secondo la deputata, colpendo le strutture nucleari iraniane senza l’autorizzazione del Congresso Trump ha violato la Costituzione e i poteri di guerra attribuiti all’assemblea legislativa.
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Trump si è rivolto alla nazione con un messaggio sul suo social, Truth: “Abbiamo completato con successo il nostro attacco a tre siti nucleari in Iran, inclusi Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. L’Iran, il bullo del Medio Oriente, deve ora fare la pace“, ha poi detto Trump in un discorso alla nazione ieri sera, accennando alla possibilità di ulteriori azioni se non si raggiungerà un accordo nucleare. E sempre sulla piattaforma Truth, ha avvertito Teheran che qualsiasi ritorsione contro gli Stati Uniti “sarà affrontata con una forza molto superiore rispetto a quella a cui si è assistito stasera”.
L’agenzia Reuters riporta le parole di Netanyahu: “Congratulazioni, Presidente Trump. La sua coraggiosa decisione di colpire gli impianti nucleari iraniani con la straordinaria e giusta potenza degli Stati Uniti cambierà la storia… La storia ricorderà che il Presidente Trump ha agito per negare al regime più pericoloso del mondo le armi più pericolose del mondo”. Intanto, le autorità israeliane hanno ripristinato le restrizioni per i civili: luoghi di lavoro e scuole rimarranno chiusi, ha annunciato il Comando del Fronte Interno delle Forze di Difesa Israeliane, con tutte le attività limitate ai servizi essenziali fino a lunedì mattina. Anche l’Autorità Aeroportuale Israeliana ha disposto la chiusura dello spazio aereo israeliano.
Secondo l’agenzia iraniana Mehr il presidente dell’Iran, Masoud Pezehskian, durante una telefonata con il suo omologo egiziano Abdel Fattah El-Sisi ha affermato che “la sua amministrazione ha sempre cercato la pace e l’espansione dei legami con i Paesi della regione e con quelli musulmani come priorità della sua politica estera” e ha sottolineato che “se l’aggressione dovesse continuare, l’Iran risponderà con decisione“.
Il presidente ha affermato, inoltre che “il regime israeliano sta cercando di trascinare gli Stati Uniti nel conflitto, sottolineando che Teheran non permetterà al regime di mettere l’Iran contro le altre nazioni musulmane della regione”.Sempre secondo la Mehr il Centro nazionale iraniano per la sicurezza nucleare ha dichiarato che “non sono stati rilevati segni di contaminazione dopo aver effettuato ispezioni nelle aree circostanti gli impianti nucleari colpiti dagli attacchi statunitensi”. I siti erano stati evacuati prima dell’attacco.
“Sono profondamente allarmato dall’uso della forza da parte degli Stati Uniti contro l’Iran oggi. Si tratta di una pericolosa escalation in una regione già al limite e di una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza internazionale. C’è un rischio crescente che questo conflitto possa rapidamente sfuggire al controllo, con conseguenze catastrofiche per i civili, la regione e il mondo“. Lo scrive su X il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres che aggiunge: “Invito gli Stati membri ad allentare la tensione e a rispettare i propri obblighi ai sensi della Carta delle Nazioni Unite e delle altre norme del diritto internazionale. In questo momento pericoloso è fondamentale evitare una spirale di caos. Non esiste una soluzione militare. L’unica via d’uscita è la diplomazia. L’unica speranza è la pace“.
“Invitiamo l’Iran a tornare ai negoziati e a trovare una soluzione diplomatica per porre fine a questa crisi”: parole del primo ministro della Gran Bretagna, Keir Starmer.
“Il programma nucleare dell’Iran rappresenta una grave minaccia per la sicurezza internazionale” ha sostenuto Stermer, in una dichiarazione rilanciata dalla Bbc. “L’Iran non deve mai essere messo nelle condizioni di sviluppare un’arma nucleare e gli Stati Uniti hanno agito per attenuare tale minaccia”. Il primo ministro ha aggiunto: “La situazione in Medio Oriente resta instabile e la stabilità nella regione è una priorità”.
Fonti: Washington Post, Bbc, Truth, X, Agenzia Mehr, Reuters, Agenzia Dire