Ieri oltre 300 i voli cancellati, ritardati o riportati negli scali di origine perché lo spazio aereo di Lombardia, Piemonte e Liguria non è stato utilizzabile a causa di un problema al Centro di controllo d’area, ovvero la sala con i radar che gestiscono i movimenti in quota.  I decolli sono ripresi attorno alle 22.15 anche se inizialmente con alcune limitazioni. Poi c’è stato un nuovo stop. Quindi la ripartenza tra domenica e lunedì mattina quando il problema si è risolto e il traffico aereo ha cominciato a tornare alla normalità. Ma le varie associazioni dei consumatori chiedono che sia aperta un’inchiesta sulle reali cause del guasto che ha paralizzato per ore il Nord del Paese con gravi disagi per chi è stato costretto a stazionare negli aeroporti per lunghe ore. (Nella foto: la mappa dei voli domenica scorsa con il “buco dei mancati arrivi e partenze nell’area del Nord Ovest)

L’Enav ha comunicato che ”nel Centro di controllo d’area di Milano, responsabile della gestione del traffico aereo nell’area nord-occidentale del Paese, si è verificato un rallentamento al sistema di trasmissione dati.”   La rete di trasmissione di dati  – E-Net  – collega i centri di controllo, gli aeroporti, i centri radar esteri e veicola informazioni cruciali come i dati radar, i bollettini meteo, i messaggi trasmessi con le cabine di pilotaggio.

Traffico aereo bloccato per i voli in partenza e in arrivo in scali di primo piano come Orio al Serio, Linate, Malpensa, Genova e Torino. Il guasto ha determinato il blocco di circa 320 aerei in decollo o in atterraggio. “Abbiamo lavorato per far ripristinare il sistema in raccordo con Enav a garanzia della tutela dei passeggeri, ora parte l’indagine per capire le origini dell’avaria e attuare le azioni atte a scongiurare il ripetersi del problema”, ha dichiarato il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma. Enac, ha aggiunto, “ha un ruolo di vigilanza su Enav”.

LA REAZIONE DEGLI UTENTI. Non è ammissibile che nel 2025 un singolo guasto tecnico possa mettere in ginocchio l’intero sistema radar di una vasta area geografica nazionale. Lo afferma Assoutenti, intervenendo sul blackout che ha coinvolto diversi aeroporti del nord Italia. “Le nuove tecnologie devono essere garanzia di continuità e affidabilità, ma l’evento di ieri, domenica, dimostra che mancano protocolli di gestione del rischio adeguati – dichiara l’associazione del terzo settore – La normativa europea in materia di sistemi di protezione deve essere radicalmente modificata: un sistema alternativo non può limitarsi a ‘integrare’, ma deve garantire il 100% della trasmissione dei dati in ogni condizione”.

Assoutenti sottolinea inoltre la necessità di verifiche urgenti sullo stato di manutenzione dei locali che ospitano i data center. “Con le ondate di calore estremo che stanno interessando il nostro Paese è doveroso accertare se i data center abbiano mantenuto le condizioni termiche necessarie a garantire il funzionamento dei sistemi sensibili, e quali strumenti di prevenzione siano stati adottati. Per questo Assoutenti chiede che Enav e Ministero dei Trasporti aprano un’inchiesta indipendente sull’accaduto. Noi raccoglieremo le segnalazioni da parte dei viaggiatori colpiti dai disagi, per valutare eventuali azioni risarcitorie”.

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