Lei ha così reagito: “Israele l’unica cosa legale che può fare, ai sensi di quanto è stato deciso nel luglio 2024 dalla Corte di Giustizia Internazionale- che ha dichiarato l’occupazione illegale- è ritirarsi da Gaza, dalla Cisgiordania e da Gerusalemme Est. Sono colpita (e commossa) da quante persone stanno prendendo la parola in difesa del mio lavoro – ha scritto su X – Stare uniti contro gli abusi è fondamentale, e ancor più fondamentale è fermare il genocidio. Insieme possiamo”.
Il messaggio arriva in un momento di forte pressione politica: nei giorni scorsi l’amministrazione Trump ha sanzionato la giurista italiana, accusandola di collaborare con la Corte penale internazionale contro cittadini statunitensi e israeliani. Albanese ha definito le sanzioni “oscene” e paragonato le modalità della rappresaglia a “tecniche di intimidazione mafiosa”, ma ha ribadito la sua determinazione: “Continuerò a fare quello che devo”.