giovedì 31 Luglio 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

PIAZZA ARIOSTEA / I due consiglieri regionali del Pd hanno perso la voce

di Claudia Zamorani
— Le cronache estive riportano di una recente risoluzione regionale, unanime, in difesa dei capanni da pesca, meglio conosciuti dalle nostre parte come ‘bilancioni’.
E Paolo Calvano, consigliere ferrarese in Regione assieme a Marcella Zappaterra, ambedue in quota PD, quest’ultima con delega anche ai siti Unesco, spendersi pubblicamente e pronunciare parole senz’altro condivisibili a tutela di questi importanti presidi storici.
Ecco perché, a proposito di valorizzazione del territorio e di tutela dei presidi storici e finanche di delega ai siti Unesco, ci viene spontanea una domanda. È cioè come mai, tra i tanti apprezzabili punti di attenzione dei nostri due consiglieri ferraresi in Regione, non una parola in questi mesi si sia alzata pubblicamente per esprimere un parere, un pensiero, un concetto, per prendere pubblicamente una posizione o un impegno, per dire una battuta, una dichiarazione, una semplice, scarna parola di vicinanza su quanto andava succedendo in piazza Ariostea.
E cioè sulla sua sottrazione per due mesi ai cittadini e alle cittadine, alla nostra città, chiusa a doppia mandata con transenne e muri da stadio e data in gestione a privati, col sostegno di generose risorse pubbliche, per organizzare concerti e feste da discoteca, anche fino alle due di notte, a volte con cena di apertura e con zona ristorazione sponsorizzata per artisti allestita sotto i portici della San Vincenzo, con parcheggio a pagamento in Certosa, blocchi del traffico ed enormi disagi per i residenti, per un totale di 16 concerti in 26 giorni. Senza dialogo ne’ ascolto.
Ecco, oltre al silenzio irrituale e a maglie larghe, larghissime della Soprintendenza, che ha acconsentito. Oltre al silenzio curioso del nostro assessore alla Cultura Gulinelli, che per onestà intellettuale bisogna dire che non si è mai visto ne’ sentito, se non per uscire di recente, a fine manifestazione, con un post originale su quanto sia bella piazza Ariostea: facendo finta di non capire, o non capendo, il vero punto della questione, che non è di certo l’erba.
Oltre alla grancassa, sguaiata, di chi irride e offende, che viene anche dal Palazzo, si aggiunge un altro silenzio. Quello dei nostri due rappresentanti in Regione. Un silenzio che pare convergere, delimitare spazi, che un po’ spiazza e che rende più soli noi cittadini e cittadine che sembriamo avere più a cuore la nostra città di chi ci amministra, o ci rappresenta.
Siamo certi ci stiate lavorando e che abbiate a cuore la questione. Però, se c’è spazio per i capanni da pesca, forse uno piccolo anche per piazza Ariostea, patrimonio mondiale dell’Unesco, potrebbe starci. Ci basterebbe una parola, giusto per capire cosa ne pensiate, se c’è ancora speranza.
Una parola per spezzare la catena dei silenzi, che sono troppi in questa storia.

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