“La Nato è di fatto coinvolta” nella guerra in Ucraina. Lo ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov: “La Nato è in guerra con la Russia. Questo è ovvio e non richiede ulteriori prove”, ha detto secondo l’agenzia Tass.
Il Cremlino alza quindi il livello dello scontro con l’Occidente, dichiarando che «la NATO è di fatto coinvolta» nel conflitto russo-ucraino a causa del sostegno militare dei Paesi occidentali all’Ucraina. E il ministro della Difesa Guido Crosetto afferma che l’Italia non è preparata a un eventuale attacco russo.Qualora il deteriorarsi dei rapporti tra Russia e Occidente sfociasse in un conflitto l’Italia non sarebbe in grado di sostenerlo: «Non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un’altra nazione, lo dico da più tempo. Penso che abbiamo il compito di mettere questo Paese nella condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci: non dico Putin, dico chiunque». Il ministro attribuisce quest’impreparazione alla mancanza di investimenti. Non siamo pronti – ha spiegato – “perché non abbiamo investito più in difesa negli ultimi vent’anni e quindi i vent’anni non si recuperano in un anno”. Le parole di Crosetto appaiono comunque come un voler forzare la politica di riarmo avallata dal recente sì dell’Italia alla richiesta di Trump di aumentare al 5% del Pil le spese per gli armamenti.
Oggi è scoppiato il giallo sui caccia da Roma. La questione del rafforzamento dei contingenti nell’ambito dell’operazione Sentinella dell’Est Europa che dovrebbe essere discussa in una riunione del Consiglio Atlantico in programma nelle prossime ore. Poi dovranno essere i singoli Stati a formalizzare le rispettive decisioni in una riunione fra il comando Nato e i membri dell’Alleanza attesa per i prossimi giorni.
La dura presa di posizione del Cremlino scaturisce dalle recenti dichiarazioni del presidente americano secondo cui «la pazienza con Putin si sta esaurendo». Peskov ha replicato sostenendo che «la Russia resta aperta e pronta al dialogo», spostando però la responsabilità dell’impasse sui negoziati su altri attori.
Secondo quanto riferito dall’agenzia Interfax, Peskov ha accusato l’Ucraina di «rallentare artificialmente il processo» negoziale e ha puntato il dito contro l’Europa, accusandola di «interferire nella questione». Il riferimento potrebbe essere al recente rifiuto da parte di Zelensky di raggiungere Mosca per parlare con Putin.
Crosetto ha aggiunto che gli italiani non vogliono sentire parlare di necessità di difesa, ma io penso che il mio compito sia quello di mettere questo Paese nelle condizioni di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci. Spero si inizi a parlare di soluzioni che ci portano a una tregua e a una pace. Sono mesi che parliamo di possibilità di tregua e quello che ho constatato è che sono aumentati esponenzialmente gli attacchi su Kiev, sull’Ucraina, sui civili, sugli ospedali, sulle centrali elettriche ucraine. Sono settimane in cui il clima che ci circonda è un clima deteriorato, non soltanto in Ucraina ma in tutto il mondo. Io penso che ci sia un enorme bisogno di trovare nuove vie di impegno per cercare la pace e la tregua. Non so quali. So che abbiamo la necessità di provarle tutte, tutte quelle possibili e immaginabili. So che abbiamo bisogno di farlo in modo più coordinato”.