“Dobbiamo vigilare perché la tecnologia non si sostituisca all’uomo, e perché l’informazione e gli algoritmi che oggi la governano non siano nelle mani di pochi” ha detto Papa Leone XIV ricevendo in udienza i partecipanti alla 39ª Conferenza dell’Associazione Minds International, global network di agenzie di stampa.
“L’informazione – ha sottolineato ancora il Papa – è un bene pubblico che tutti dovremmo tutelare. Per questo, ciò che è davvero costruttivo è l’alleanza tra i cittadini e i giornalisti all’insegna dell’impegno per la responsabilità etica e civile. Una forma di cittadinanza attiva è quella di stimare e sostenere gli operatori e le agenzie che dimostrano serietà e vera libertà nel loro lavoro. Allora si verifica un circolo virtuoso che fa bene al corpo sociale”.
Il Pontefice ha ricordato il monito della storica e filosofa statunitense Hannah Arendt per la quale “il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto oppure il comunista convinto, ma la persona per la quale non c’è più differenza tra realtà e finzione, tra il vero e il falso” (Le origini del totalitarismo). E ha evidenziato Papa Leone: “Il mondo ha bisogno di un’informazione libera, rigorosa, obiettiva”, chiedendo ai giornalisti di essere “un argine a chi, attraverso l’arte antica della menzogna, punta a creare contrapposizioni per comandare dividendo; un baluardo di civiltà rispetto alle sabbie mobili dell’approssimazione e della post-verità”.
Il Pontefice ha ricordato che “fare il giornalista non può mai essere considerato un crimine, ma un diritto da proteggere. L’informazione libera è un pilastro che sorregge la costruzione delle nostre società e, per questo, siamo chiamati a difenderla e garantirla”. Poi ha richiamato l’appello fatto dopo la sua elezione subito dopo il Conclave: “Nel mio primo incontro con i giornalisti di tutto il mondo – ha detto – ho voluto levare il mio appello per la liberazione dei vostri colleghi ingiustamente perseguitati e imprigionati per aver cercato di raccontare” e ha ribadito “oggi questa richiesta”.
“Ogni giorno ci sono reporter che rischiano personalmente perché la gente possa sapere come stanno le cose. E in un tempo come il nostro, di conflitti violenti e diffusi, quelli che cadono sul campo sono molti: vittime della guerra e dell’ideologia della guerra, che vorrebbe impedire ai giornalisti di esserci. Non dobbiamo dimenticarli!” ha esortato Papa Leone. “Se oggi sappiamo che cosa è successo a Gaza, in Ucraina e in ogni altra terra insanguinata dalle bombe, lo dobbiamo in buona parte a loro”, ha sottolineato il Pontefice. “Ma queste testimonianze estreme sono l’apice del tributo di quotidiana fatica di tantissimi che lavorano perché l’informazione non sia inquinata da altri fini, contrari alla verità e alla dignità della persona”, ha aggiunto.
Il Papa chiede ai giornalisti, e in particolare alle agenzie di stampa, di “liberare la comunicazione dall’inquinamento cognitivo che la corrompe, dalla concorrenza sleale, dal degrado del cosiddetto click bait. Le agenzie di stampa sono in prima linea, chiamate ad agire nell’attuale contesto comunicativo secondo principi, purtroppo non sempre condivisi, che coniugano la sostenibilità economica dell’impresa con la tutela del diritto ad una informazione corretta e plurale”, ha detto Leone nell’udienza. “Non siamo destinati a vivere in un mondo dove la verità non è più distinguibile dalla finzione”.
E allora, secondo il Papa, “dobbiamo porci degli importanti interrogativi. Gli algoritmi generano contenuti e dati in una dimensione e con una velocità che non si era mai vista prima. Ma chi li governa? L’ intelligenza artificiale sta cambiando il modo con cui ci informiamo e comunichiamo, ma chi la guida e a quali fini? Dobbiamo vigilare perché la tecnologia – è l’appello di Prevost – non si sostituisca all’uomo, e perché l’informazione e gli algoritmi che oggi la governano non siano nelle mani di pochi”.
Per il Pontefice “l’economia della comunicazione non può e non deve separare il proprio destino dalla condivisone della verità. Trasparenza delle fonti e della proprietà, accountability, qualità, obiettività sono le chiavi per restituire ai cittadini il loro ruolo di protagonisti del sistema, convincendoli a pretendere un’informazione degna di questo nome”. Infine l’appello alle agenzie stampa di Minds: “Mi raccomando: non svendete mai la vostra autorevolezza!”.
FONTI: Vaticano news, RaiNews, Minds International, agenzie di stampa