Milioni di americani sono scesi in piazza sabato in tutto il Paese nelle manifestazioni “No Kings” per protestare contro le politiche del presidente Donald Trump. I numeri sono impressionanti, secondo gli organizzatori: 350.000 persone nelle strade di New York, 200.000 a Washington DC, 100.000 a Chicago e Boston, e decine di migliaia in più nel sud della California e in città come Minneapolis e Austin. Tra queste manifestazioni e le oltre 2.500 organizzate in città e cittadine più piccole, il movimento No Kings sostiene che 7 milioni di americani siano scesi in piazza sabato, 2 milioni in più rispetto alla precedente edizione di giugno. La gente si è sbizzarrita con i cartelli e con i costumi. Molti hanno scelto di indossare costumi gonfiabili nelle fattezze di animali, ispirandosi alle “rane di Portland” un movimento non violento che nella città dell’Oregon manifesta contro la politica di immigrazione con raduni in cui si indossano gonfiabili in forma di rane. Foto: manifestanti alla protesta No Kings di New York (Terry W. Sanders)
Il nome del movimento di protesta, “No Kings”, viene dallo stesso presidente Trump, che a febbraio, quando prese provvedimenti contro lo Stato di New York sulla tassa di congestione per Manhattan, scrisse su Truth Social (la piattaforma di social media di sua proprietà): “LA TASSA DI CONGESTIONE È MORTA. Manhattan, e tutta New York, sono SALVATE. LUNGA VITA AL RE!” Il post includeva anche una falsa copertina della rivista Time con un’illustrazione di Trump che indossa una corona e ha un sorriso da ragazzino. All’inizio di questa settimana, però, mentre le proteste si avvicinavano, ha cambiato tono dicendo a FOX Business di non essere “un re”.
Altri nell’orbita del presidente hanno trascorso la settimana denigrando i manifestanti. Presidente della Camera Mike Johnson ha dichiarato in una recente conferenza stampa che si trattava di raduni “odia l’America”, e che “riuniranno i marxisti, i socialisti, i sostenitori di antifa, gli anarchici e l’ala pro-Hamas dell’estrema sinistra del Partito Democratico”. La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha affermato all’inizio della settimana che la base del Partito Democratico è composta da “terroristi di Hamas, immigrati illegali e criminali violenti”.
L’Amministrazione Trump continua a imporre politiche aggressive che secondo i critici minacciano la separazione dei poteri e le norme costituzionali. Oltre mille persone sono state fermate dall’ICE in Illinois, con arresti e raid in stile militare che hanno alimentato la resistenza locale, fino al punto che il governatore JB Pritzker ha marciato oggi con i manifestanti a Chicago. Mentre il governo rimane in shutdown, la Casa Bianca continua a trasferire fondi dove ritiene opportuno, nonostante secoli di sentenze della Corte Suprema e precedenti giudiziari che stabiliscono che il potere della borsa appartiene al Congresso.
Le azioni di Trump hanno dimostrato fin dal giorno dell’insediamento del suo secondo mandato che, sebbene ora rinneghi la sua pretesa di essere re, il suo disprezzo per il Congresso e per le sentenze giudiziarie, persino della Corte Suprema, e la sua propensione a governare per ordini esecutivi sta certamente cominciando ad assomigliare più a un’autocrazia che a una democrazia.
Jonathan Baldino (The Voice of New York)