La Camera ha dato il via libera alla legge che riforma l’esame di Stato per le scuole superiori dal 2026. Rimangono le prove scritte ma orali e condotta avranno più peso. Per i nostalgici torna il vecchio nome di Maturità. Con il via libera definitivo arriva quindi la nuova Maturità nella scuola italiana, che introduce un approccio più rigoroso a partire dal nome, quello che per decenni ha segnato più il momento di passaggio di uno studente che l’esame in sé”. “Torna il nome Maturità e con esso il significato profondo di un momento di crescita personale e civile”, ha dichiarato martedì la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, sottolineando l’obiettivo di “restituire serietà e valore a una prova che negli ultimi anni aveva perso autorevolezza”.
Confermate le due prove scritte, ma il colloquio orale diventa il cuore dell’esame. Sarà su quattro discipline scelte per decreto ministeriale a gennaio e comprenderà anche la valutazione delle competenze in educazione civica e delle esperienze di formazione scuola-lavoro. Gli studenti dovranno partecipare attivamente al colloquio. Il silenzio deliberato infatti, scelto da alcuni studenti la scorsa estate in segno di protesta verso il sistema di giudizio e quello scolastico in generale,sarà considerato rifiuto dell’esame e comporterà la bocciatura. In vista del nuovo esame gli studenti dovranno fare attenzione al proprio comportamento. Un’insufficienza in condotta infatti significherà bocciatura mentre un 6 imporrà comunque allo studente una “prova di cittadinanza attiva”. La condotta conterà anche nel voto finale visto che punteggio massimo all’esame sarà riservato a chi avrà ottenuto almeno 9 a fine anno.
