La procura generale libica ha ordinato l’arresto di Almasri “per tortura dei rifugiati e la morte di uno di loro sotto tortura”. E ancora: “La Procura ha spiegato che Anjim è accusato di aver violato i diritti dei detenuti nell’Istituto Centrale Correzionale e Riabilitativo di Tripoli, provocando la morte di un detenuto”. A supportare l’accusa ci sarebbero decine di segnalazioni ricevute da detenuti che “sostenevano di essere stati sottoposti a tortura e trattamenti crudeli, inumani e degradanti”. Di qui la misura presa con l’accusa di omicidio e tortura. Il 18 gennaio, la Corte Penale Internazionale aveva emesso un mandato di arresto per Almasri “per diverse accuse, tra cui quelli che ha classificato come crimini di guerra, come omicidio e stupro, e altri crimini classificati come crimini contro l’umanità, in particolare omicidio volontario e persecuzione”.
Immediate le reazioni dal fronte politico di opposizione: i leader dei diversi partiti puntano all’unanimità il dito contro il governo per quella che etichettano come una figuraccia internazionale. Sul tema invece per il momento ministri e maggioranza prendono tempo. “Non me sto occupando”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani risponde ai cronisti che gli chiedono un commento all’arresto in Libia di Almasri.
Elly Schlein: “Le autorità libiche hanno ordinato l’arresto di Almasri, per tortura e omicidio. Lo stesso criminale che Meloni, Nordio e Piantedosi hanno liberato e riaccompagnato a casa con un volo di Stato, dopo che la magistratura e le forze dell’ordine italiane lo avevano fermato nel nostro Paese per il mandato d’arresto della Corte Penale internazionale. Evidentemente per la procura in Libia il diritto internazionale non vale ‘solo fino a un certo punto’, come per il governo italiano. Questa è una figura vergognosa a livello internazionale per cui il governo deve chiedere scusa agli italiani”. “Mentre il governo italiano ha fatto liberare e fuggire un criminale responsabile di omicidi, stupri e torture, persino la Libia dimostra di essere più avanti dell’Italia nella difesa della legalità; ha aggiunto il capogruppo del Pd in commissione e giustizia della camera, Federico Gianassi.
Per Giuseppe Conte, leader dei 5 Stelle, il governo Meloni è stato uimiliato. “Alla fine Almasri, un torturatore con accuse anche per stupri su bambini, è stato arrestato in Libia. Invece la nostra premier e i nostri ministri lo hanno fatto rientrare a casa con voli di Stato, con la nostra bandiera, calpestando il diritto internazionale e la Corte Penale internazionale, il cui Statuto a tutela dei diritti è stato firmato a Roma. Ora diranno che anche la Procura generale in Libia è un nemico del Governo? Che vergogna per la nostra immagine. Non è questa l’Italia”.
“Per torture ed abusi ordinato l’arresto di Almasri a Tripoli. Evidentemente sarà consegnato alla Corte Penale Internazionale. Insomma quello che Nordio, Piantedosi e Mantovano hanno impedito a gennaio, violando la legge , ora accade in Libia. Un po’ di vergogna dalle parti di Palazzo Chigi, no eh?”. Lo scrive su X Nicola Fratoianni di Avs.
