Le uccisioni sarebbero avvenute, stando a una prima ricostruzione dei media internazionali, nel corso di un raid dell’esercito israeliano. Quest’ultimo ha condotto anche una serie di violenti attacchi nel centro e nel sud della Striscia di Gaza, in violazione del cessate il fuoco del 10 ottobre. Rasi al suolo edifici residenziali e bombardati dei campi profughi nelle zone di Khan Younis e Rafah, dove almeno un palestinese ha perso la vita secondo quanto hanno riferito ad Al Jazeera i sanitari del Nasser Hospital. L’uccisione è avvenuta oltre la linea gialla che da nord a sud taglia a metà la Striscia, delimitando la zona in cui permangono le forze israeliane da quella riservata ai civili.
L’attacco sarebbe avvenuto nella parte “sicura” per i civili. Hani Mahmoud, corrispondente di Al Jazeera a Gaza CIty, riferisce di aver sentito esplosioni e spari provenire dal lato orientale della città, segnando una nuova avanzata delle forzei di Tel Aviv oltre la linea gialla.
Anche in Cisgiordania si moltiplicano gli incidenti. Sempre stamani, un gruppo di coloni israeliani ha assaltato un magazzino di prodotti agricoli nel villaggio di Abu Falah, a nord di Ramallah, “dando fuoco alla struttura e scrivendo esternamente scritte dal contenuto razzista con bombolette spray”. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa. La stessa fonte riporta un “attacco violento” a Hebron di coloni israeliani contro residenti palestinesi del villaggio di Khirbet Al-Markaz, nell’area di Masafer Yatta, mentre l’esercito avrebbe sostenuto l’assalto dei coloni anche nel villaggio di Kisan, a est di Betlemme. Date alle fiamme sei case residenziali ancora in costruzione situate tra i villaggi di Al-Lubban al-Sharqiya e Ammuriya e vandalizzata una serra a Deir Sharaf, a est di Nablus. Tutte le piante all’interno sarebbero state distrutte.
Eretto anche un nuovo insediamento nei pressi di Khan Al-Ahmar, a est di Gerusalemme. Wafa cita quanto riportato dal governatorato di Gerusalemme, secondo cui tale nuovo insediamento avrebbe come obiettivo “rafforzare le restrizioni sui palestinesi residenti, impedirgli di pascolare il bestiame e per confiscare loro terre aggiuntive”. Il diritto internazionale, così come sanzionato più volte da Onu e Ue, vieta la costruzione di nuovi insediamenti in aree poste sotto occupazione militare.
FONTI: Al Jazeera, Agenzia palestinese Wafa, Haaretz, Mezzaluna Rossa
