Tre indagati eccellenti dalla Procura di Milano per la scalata a Mediobanca: sono l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, proprietario anche del Messaggero e del Mattino di Napoli, Francesco Milleri, presidente esecutivo di EssilorLuxottica e il banchiere amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio. L’ipotesi di reato è aggiotaggio e ostacolo alle Autorità di vigilanza.
Lo scrive oggi il Corriere della Sera: gli indagati avrebbero concordato l’Offerta pubblica di scambio da 13,5 miliardi di euro con la quale tra gennaio e ottobre 2025 Mps, di cui il governo era il primo azionista, ha conquistato Mediobanca. Il quotidiano milanese scrive che l’accordo sulla partita per la scalata a Mediobanca, con obiettivo finale le Assicurazioni Generali, sarebbe stato nascosto anche alla Consob, alla Bce e all’Ivass.
Aggiotaggio e ostacolo alle Autorità di vigilanza: sono i presunti reati per i quali secondo il Corriere, sono stati iscritti nel registro degli indagati Caltagirone, Lovaglio, e Milleri. Stando agli inquirenti, avrebbero concordato l’Offerta pubblica di scambio con cui Monte dei Paschi di Siena (col governo primo azionista), nel 2005 acquisì il controllo di Mediobanca (che è la prima azionista col 13,2% di Generali, in cui sono assai presenti Caltagirone e Delfin). L’offerta fu da 13,5 miliardi di euro e in Borsa ottenne il 62% di adesioni.
