venerdì 19 Dicembre 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ABORTO, VINCONO LE DONNE

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione storica sull’accesso all’aborto sicuro, nata dall’Iniziativa dei cittadini “My Voice, My Choice” che hanno raccolto più di un milione di firme per difendere i diritti delle donne. Non è un voto vincolante ma molto forte. Il testo chiede all’Unione europea di ridurre le disuguaglianze tra Paesi e riafferma i diritti sessuali e riproduttivi come diritti umani fondamentali.

L’accesso all’aborto sicuro è parte integrante dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne in tutta l’Unione. Un testo che arriva dopo anni di dibattito, profonde disuguaglianze tra Paesi membri e una mobilitazione senza precedenti della società civile europea. La risoluzione – adottata il 17 dicembre 2025 con 358 voti a favore, 202 contrari e 79 astensioni – rappresenta il seguito dell’Iniziativa dei cittadini europei “My Voice, My Choice: for safe and accessible abortion”, sostenuta da più di un milione di firme.

L’iniziativa nasce come uno strumento di democrazia partecipativa che consente ai cittadini dell’Unione di chiedere alla Commissione di valutare nuove proposte legislative, a condizione di raccogliere almeno un milione di firme in sette Stati membri. “My Voice, My Choice” ha superato questa soglia, raccogliendo 1.124.513 adesioni verificate. Presentata ufficialmente alla Commissione il 1° settembre 2025, è stata discussa in un’audizione pubblica al Parlamento europeo il 2 dicembre 2025. La risoluzione approvata ora ne rappresenta il riconoscimento politico più importante.

Nel testo, gli eurodeputati esprimono preoccupazione per i persistenti ostacoli giuridici e pratici che in molti Paesi continuano a limitare l’accesso all’aborto sicuro e legale. Ostacoli che non riguardano solo le leggi, ma anche la carenza di strutture, l’obiezione di coscienza diffusa, la mancanza di informazione e di servizi accessibili. Per questo il Parlamento invita gli Stati membri ad allineare le proprie normative agli standard internazionali sui diritti umani, riaffermando il ruolo dell’Unione nel sostenere la salute sessuale e riproduttiva.

Per i promotori dell’iniziativa, il voto rappresenta un momento simbolico e politico di grande rilievo. La relatrice della risoluzione, Abir Al-Sahlani (Renew, Svezia), ha parlato di “una vittoria enorme per ogni donna in Europa”, affermando che l’Unione ha finalmente riconosciuto l’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva come un diritto umano fondamentale. Un risultato che, secondo Al-Sahlani, dimostra cosa può accadere quando cittadini e istituzioni lavorano insieme: un esempio concreto di democrazia europea.

Ora la parola passa alla Commissione europea, che entro marzo 2026 dovrà indicare se e quali misure – legislative o non legislative – intende adottare in risposta all’Iniziativa dei cittadini e alla risoluzione del Parlamento. Non è ancora legge, ma è un passaggio che cambia il quadro politico: per la prima volta, l’accesso all’aborto sicuro viene affrontato come una questione di diritti, salute e uguaglianza, non come un tema nazionale o ideologico. E questo, in Europa, segna un punto di non ritorno.

FONTI: Io Donna, Laura Salonia, My Voice My Choice, Parlamento europeo, Renew Svezia

 

 

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