Sulla vicenda della studentessa di scuola media di 13 anni adescata via chat, l’Ufficio scolastico regionale ha deciso di sospendere il professore indagato. Per il docente c’è lo stop in via cautelativa e con effetto immediato, e quindi da oggi non sarà in classe. La famiglia, che annuncia azioni legali contro la scuola per il ritardo nell’allontanamento dell’insegnante, ha chiesto anche tramite un legale l’intervento del ministro dell’Istruzione Valditara affinché invii gli ispettori del ministero nella scuola media dell’Alto Ferrarese.
Oltre diecimila i messaggi in un mese che sono stati rintracciati dal consulente della procura dei minori di Bologna sul telefonino dell’insegnante di 48 anni che è ora accusato di adescamento di minorenne.
La vicenda ha avuto inizio nell’aula dove il docente insegnava con contatti online prima limitati a “buongiorno” e “buonasera” poi divenuti piu insistenti ed espliciti, per culminare in effusioni sempre virtuali. Sono state trovate anche telefonate e videochiamate tra i due, una addirittura della durata di quasi due ore. Il professore si dichiara innocente e respinge tutte le accuse.
Come riporta Il Resto del Carlino, giornale che per primo ha dato la notizia, il docente è accusato “di aver approfittato del ruolo di professore attraverso una condotta “complessiva improntata a condizionare la volontà della minore affidata alla sua cura e istruzione”. Secondo le accuse, l’uomo avrebbe indotto la 13enne a compiere atti di natura sessuale prospettandole, di persona o tramite sms, le sue fantasie erotiche”.
Che cosa c’era scritto nella chat. Da un semplice “buongiorno”, ai complimenti espliciti sull’aspetto fisico della studentessa, fino alle avances più inopportune di cui “ho immaginato di baciarti” è solo la frase più ‘innocente’ di quello che gli inquirenti hanno trovato negli oltre 10mila messaggi intercorsi tra l’uomo e la ragazzina. La 13enne forse si sentiva anche lusingata dagli apprezzamenti del suo professore, con 35 anni in più, a cui si rivolgeva anche nei messaggi più intimi dandogli del “lei”.
Il 48enne si era invaghito della sua studentessa, giocando su Whatsapp a un pericoloso corteggiamento alla “Lolita di Nabokov” che, se non fosse stato interrotto, chissà cosa avrebbe potuto diventare. Le indagini della Procura dei minori di Bologna hanno escluso che ci siano stati rapporti fisici tra i due. L’uomo dovrà comunque rispondere dell’accusa adescamento di minorenne e far fronte alle ripercussioni inevitabili sul suo lavoro.