Se fino a pochi mesi fa il rischio di un rallentamento delle tensioni internazionali avrebbe potuto smorzare l’interesse per il settore degli armamenti, il 2025 ha chiarito che l’industria della difesa europea è destinata a restare strategica, indipendentemente dagli sviluppi bellici. Con la prospettiva di un aumento della spesa militare al 3% del Pil, la domanda per armamenti e tecnologie difensive (in parecchi parlano di sviluppo delle armi intelligenti) continuerà a sostenere i titoli del comparto. Con l’impegno ad arrivare al 5% come vuole Trump e la Nato, la domanda esploderebbe. Ecco i fatturati delle principali aziende europee della difesa (sono sette) , ordinate per capitalizzazione di mercato al 3 marzo 2025, con la premessa delle performance in Borsa negli ultimi sei mesi, densi di conflitti, di bombardamenti e di armi sujper-intelligenti che fanno morti a migliaia.
PREMESSA: andamento delle azioni dal 1° gennaio 2025 al 17 giugno 2025 delle 7 Sorelle della difesa europea
Thales | 82% |
---|---|
Saab AB | 100% |
Rolls-Royce | 49% |
Rheinmetall | 189% |
Leonardo | 85% |
Euronext 500 | 6% |
BAE Systems | 66% |
Airbus | −0,2% |
AZIENDE DEL SETTORE ARMI E TECNOLOGIA E FATTURATO
1. Airbus Defence & Space (Francia/Germania) – 138 miliardi di euro
Airbus è leader nell’aerospazio e difesa, con un focus su velivoli da trasporto militare, satelliti e sistemi di sorveglianza. La divisione Military Aircraft è responsabile dell’A400M, del caccia Eurofighter (prodotto con BAE e Leonardo) e del drone Eurodrone. Airbus è un attore chiave nella difesa spaziale, con satelliti per telecomunicazioni e sorveglianza. Ha una partecipazione in MBDA, il principale produttore europeo di missili.
2. Rolls-Royce Defence (Regno Unito) – 66 miliardi di sterline (76 miliardi di euro)
La divisione Defence di Rolls-Royce è specializzata nella propulsione per aerei da combattimento e navi militari. Produce il motore Eurojet EJ200 per l’Eurofighter e sistemi per velivoli da trasporto strategico come il Trent 700. È anche leader nella propulsione nucleare per sottomarini, fornendo i reattori per la Royal Navy. Il segmento Power Systems sviluppa generatori per basi militari e soluzioni di energia avanzate.
3. BAE Systems (Regno Unito) – 48 miliardi di sterline (55 miliardi di euro)
BAE Systems è uno dei maggiori fornitori di sistemi di difesa globale, con un portafoglio che include aviazione militare, sistemi navali e veicoli corazzati. Il segmento Air sviluppa il caccia Eurofighter e il futuro programma Tempest. La divisione Maritime costruisce sottomarini nucleari e navi da guerra per la Royal Navy. Land Systems è responsabile di mezzi corazzati come il Challenger 3 e l’M109 Howitzer. BAE ha una forte presenza nella cyber warfare e nell’intelligenza artificiale per la difesa.
4. Rheinmetall (Germania) – 52,16 miliardi di euro
Rheinmetall è il principale produttore europeo di veicoli corazzati, artiglieria e munizioni, ed è stata la best performer del comparto nel 2025 (+85% da inizio anno al 4 marzo). L’ordine per le munizioni da 35mm HEI-T destinate al carro Gepard, commissionato dall’Ucraina nel dicembre 2024, è una chiara dimostrazione del ruolo di quest’azienda nella difesa del Paese. A questi dati si aggiungono i 55 carri Gepard forniti dalla Germania, che si sono rivelati essenziali nella difesa contraerea ucraina. Rheinmetall è anche il fornitore del sistema Skynex, una delle piattaforme di difesa aerea più avanzate in Europa. “Rheinmetall è il principale produttore mondiale di sistemi di difesa aerea basati su cannoni ed è l’unico fornitore di un’intera gamma di sistemi di controllo del fuoco, lanciamissili guidati protetti e integrati”.
5. Thales (Francia) – 45 miliardi di euro
Thales è specializzata in elettronica militare e sistemi di difesa avanzati. Fornisce radar e sensoristica per aerei e navi, inclusi i radar AESA per il Rafale e le fregate francesi. La divisione Cybersecurity & Space offre soluzioni per la difesa cibernetica e satelliti militari. È anche attore chiave nei sistemi missilistici, grazie alla sua partecipazione in MBDA.
6. Leonardo (Italia) – 26 miliardi di euro
Leonardo è un attore centrale nei settori aerospaziale, elettronico e difesa terrestre/navale. Il segmento Elettronica per la Difesa è il principale per ricavi, con radar, avionica e guerra elettronica. Le principali divisioni di Leonardo sono: elicotteri (29% dei ricavi), elettronica per la difesa (43%) e aeromobili (16%). Inoltre, detiene il 36% del programma Eurofighter, il più avanzato progetto aeronautico europeo.
Il 2024, un anno con guerre in corso, è stato di forte crescita per Leonardo (azionisti: Ministero dell’economia e delle finanze: 30,2% Investitori istituzionali: 50,8% Investitori individuali: 17,2% Azioni proprie: 0,6%), come dimostra l’aumento dei nuovi ordini nei suoi segmenti principali: Elettronica per la Difesa: +11,8% (€6,58 miliardi) Elicotteri: +6,4% (€5,87 miliardi) Spazio: +25,4% (€957 milioni) Cybersecurity: +20,4% (€833 milioni) Velivoli (inclusi Eurofighter): +20,8% (€2,89 miliardi). Il presidente è dal 9 maggio 2023 l‘ambasciatore Stefano Pontecorvo dal 9 maggio 2023. Pontecorvo è stato per circa quarant’anni un diplomatico italiano e funzionario europeo e internazionale. L’amministratore delegato e direttore generale è da oltre due anni l’ex ministro Roberto Cingolani. Percepisce circa due milioni di euro all’anno.
Nel 2024 i ricavi di Leonardo sono cresciuti del 16,2% a quota 17,8 miliardi (+11,1%) con un incremento in quasi tutti i settori di business. Gli ordini di Leonardo hanno raggiunto quota 20,9 miliardi di euro nel 2024, in crescita del 16,8 per cento rispetto al 2023, anche in assenza di grandi ordinativi, grazie all’apporto dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza che ha riguardato tutte le principali aree di business della componente Eds Europa e della controllata Leonardo Drs, nonché degli Elicotteri, in ambito governativo e commerciale. L’indebitamento netto di gruppo, pari a 1,8 miliardi di euro, risulta in miglioramento del 22,7 per cento rispetto al 31 dicembre 2023 e beneficia del rafforzamento della generazione di cassa del gruppo e dello slittamento del piano di acquisizioni bolt-on (Si ha un’acquisizione bolt-on quando una società grande acquisisce aziende più piccole dello stesso settore e possibilmente nella stessa linea di business. Il motivo è quello di evitare un dispendio di denaro per costruire una divisione partendo da zero).
7. Saab AB (Svezia) – 12,39 miliardi di euro
Saab è noto per il caccia Gripen, che potrebbe in futuro essere inviato in Ucraina dal governo svedese. Il segmento Surveillance fornisce radar avanzati come il Giraffe e sistemi di comando e controllo. La divisione Dynamics sviluppa missili RBS 70, armi anticarro e siluri. Saab è un attore chiave nella difesa navale con il programma di sottomarini A26, oltre a essere attiva nella guerra elettronica.
Fonti: internet, Borse europee, aziende di armamenti, starmag.it