Un gruppo di studenti pro Palestina ha fatto irruzione stamani in un’aula del Polo Piagge all’Università di Pisa interrompendo una lezione del dipartimento di scienze politiche, tenuta dal professor Rino Casella, docente associato di diritto comparato, definito sui social degli studenti per la Palestina, che hanno postato foto e video dell’accaduto, come “professore sionista”. L’insegnante ha provato a opporsi senza riuscirvi e l’aula è stata occupata. Stando a quanto si è appreso, Casella è andato al pronto soccorso per alcune contusioni subite nel tentativo di impedire il blitz e poi si è recato in questura a sporgere denuncia.
Si tratta di “un atto vergognoso, violento, intimidatorio, che calpesta i diritti degli studenti e trasforma l’Università in un campo di battaglia: solidarietà al professor Casella, vittima di questo vile attacco, e condanniamo senza appello i metodi mafiosi dei collettivi, incapaci di confrontarsi con le idee, cercano di imporre le loro posizioni con la prepotenza e la violenza, perché questa non è politica, ma criminalità”.
“Le Università non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori. Quanto accaduto all’ateneo di Pisa è intollerabile per una società che si riconosce nei valori della democrazia e irricevibile per una comunità accademica, come quella pisana e italiana tutta, aperta, libera e inclusiva. Esprimo la mia più sincera vicinanza a tutta la comunità dell’Università di Pisa e al professor Rino Casella. Sono al suo fianco. Colpire la libertà accademica significa attaccare il cuore della nostra democrazia: dobbiamo difenderla tutti, senza se e senza ma”. Così la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, in un post su X.