Dal 23 maggio si aprirà la fase congressuale del Partito Democratico di Ferrara, fino al 15 giugno, che dovrà scegliere il nuovo segretario o segretaria comunale, dopo le dimissioni di Alessandro Talmelli. Sono due gli sfidanti: Giada Zerbini e Leonardo Uba
Tre i punti su cui insiste Giada Zerbini: discontinuità, progetto politico, organizzazione. “Nel Pd c’è spazio per tutti, ma se vogliamo un partito nuovo ci vogliono persone nuove. Gli elettori devono capire che noi non siamo quelli del 2019, ma saremo quelli del 2029”.
“Il partito, negli ultimi anni – ha detto in una recente intervista al Resto del Carlino – si è dimostrato incapace di intercettare le esigenze delle persone. Si è avviluppato in dinamiche autoreferenziali che ne hanno condizionato l’attività sia internamente che esternamente”. In termini di gradimento elettorale “i ferraresi ci hanno risposto negativamente due volte” e a livello interno il vulnus che individua la candidata è legato “alle modalità, sempre calate dall’alto, con cui sono stati designati i candidati sindaco”. Con i risultati numerici che sono sotto gli occhi di tutti.
La candidata, 36 anni, propone un metodo diverso di azione: tornare ad avere interlocutori in tantissimi mondi: associazioni di categoria, sindacati, lavoratori, volontariato e a tante altre realtà. Una linea che ricalca quella della segretaria Elly Schlein che proprio all’esterno del partito ha costruito la sua vittoria alle primarie.
CHI E’ GIADA ZERBINI
“Ho 36 anni, sono bibliotecaria e per molti anni ho insegnato. Sono laureata in storia e mi sono occupata di studi di genere. Il mio ingresso nel partito è appena precedente alle primarie; mi sono iscritta perché mi sono riconosciuta nella ventata di cambiamento che la nostra Segretaria ha promesso e portato: un cambiamento di metodo prima di tutto. Sono una giovane donna del Partito Democratico che con grande caparbietà, impegno e speranza si mette a disposizione del suo partito e della sua comunità per il futuro che ci attende e di cui vogliamo essere i protagonisti. Porto con me valori in cui credo fermamente e che mi guidano in ogni scelta: lo spirito di servizio, la collaborazione, l’ascolto, la trasparenza e la volontà di acquisire, in un percorso collettivo, sempre maggiori competenze relazionali e politiche da mettere a disposizione del partito e della città.
Valori che sono di riferimento nel mio percorso nel partito, sia nei momenti di elaborazione politica contribuendo alla stesura dei punti programmatici consegnati al presidente De Pascale sulle politiche di genere, su giovani e scuola, sia nei momenti di comunità dove mai è mancato il mio impegno in cucina insieme alle tante e tanti compagne e compagni con cui ho condiviso il servizio alla festa dell’Unità negli ultimi due anni. Con spirito di servizio, convinzione ed entusiasmo, mi metto a disposizione per garantire la realizzazione delle istanze raccolte nel manifesto che allego. Mi propongo come interprete in prima persona, del rinnovamento e della discontinuità che in tanti, dentro e fuori dal partito, chiediamo.Il mondo si cambia solo se si crede di poter essere protagonisti di quel cambiamento (assieme a tante e tanti) ed io ci credo, assumendomi l’impegno di provare a realizzarlo.
Il partito che vorrei è capace di ridare speranza. Per poter affrontare un congresso vero come quello che tutte e tutti ci auguriamo occorre tempo. Tempo per incontrare simpatizzanti, iscritte e iscritti, tempo per spiegare in che direzione vorrei portare il partito, tempo per ascoltare e per costruire, tempo per presentarmi e tessere relazioni con le forze politiche della sinistra locale, con i corpi intermedi e i diversi livelli del partito. Avere questo tempo per me è alla base di una disponibilità seria e responsabile. Vorrei avere la possibilità di parlare e di ascoltare, di confrontarmi e rendermi riconoscibile anche per chi ancora non ho avuto modo di conoscere.
CHI E’ LEONARDO UBA

Laurea in giurisprudenza, Leonardo Uba (31 anni) ha cominciato il suo percorso come giovane segretario comunale del Psi già nel 2014, poco prima di diventare volto noto della Rete Universitaria Attiva e poi ai vertici sindacali della Funzione Pubblica Uil Ferrara. Il suo nome figurava anche nella lista dei candidati consiglieri alle ultime elezioni comunali. La sua prima affermazione è stata netta: “O Ferrara cambia, o resta un dormitorio”.