sabato 14 Giugno 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

CORRUZIONE SISTEMICA / Appalti milionari truccati: il nuovo scandalo nella gestione della sanità pubblica siciliana

Nuovo scandalo nella gestione degli appalti della sanità siciliana: ventidue indagati per corruzione fra dirigenti ospedalieri, manager pubblici, imprenditori, faccendieri e società. Su richiesta della Procura di Palermo due persone sono finite agli arresti domiciliari, a cinque è stato imposto il divieto di dimora e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, ad alte tre il divieto temporaneo di esercitare impresa.

 

L’inchiesta, ultimo capitolo di una maxi indagine degli anni scorsi sugli appalti truccati, è stata condotta dalle Fiamme Gialle che hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti degli indagati accusati, a vario titolo, di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Agli indagati sono state notificate misure cautelari che vanno dagli arresti domiciliari, agli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, agli obblighi di dimora e ai provvedimenti interdittivi.

Per avvantaggiare le imprese amiche i pubblici funzionari coinvolti avrebbero anticipato i documenti delle gare ancora da bandire, costruendo capitolati su misura sulla base delle indicazioni ricevute dagli interlocutori arrivando ad annullare i bandi non graditi alle stesse imprese. L’inchiesta ha anche svelato manovre per condizionare la formazione delle commissioni aggiudicatrici, inserendo componenti ritenuti «affidabili». In cambio, ai pubblici ufficiali sarebbero state date o promesse tangenti collegate al valore delle commesse e, talvolta, mascherate da accordi di consulenza, o sarebbero stati garantiti loro favori come assunzioni di famigliari.

Gli appalti nella sanità siciliana venivano gestiti a tavolino secondo il copione scritto dal personaggioprincipale dell’ennesima inchiesta sulla sanità siciliana: Antonino Sciacchitano, commercialista con una sfilza di incarichi nelle Asp di mezza isola. Addirittura l’andamento degli appalti veniva concordato tra gli stessi componenti delle commissioni che dovevano assegnarli e le imprese che partecipavano alle gare.

Ecco cosa diceva Sciacchitano – secondo quanto pubblicato dal sito del giornale La Sicilia – non sapendo di essere intercettato: «Tra questa gara degli elettromedicali … sterilizzazione ballano milioni di euro …siccome per ora sono terrorizzati da me…hanno un terrore che tu non riesci a immaginare…perché? perché io la prima cosa che…ca fici (che ho fatto, ndr)…sono andato a puntare le gare! le proroghe! scrivo e metto!».

«Fino a ieri io ho sentito il direttore generale il quale mi disse ‘Nì, se a mia mi arriva l’ispezione ora, m’ammazzano!’», aggiungeva. Da presidente del collegio sindacale dell’azienda ospedaliera Arnas Civico di Palermo e, quindi, da pubblico ufficiale, Sciacchitano vantava rapporti strettissimi col management del nosocomio, riuscendo a incidere su una gara indetta reperendo documentazione riservata, modificandola e addirittura facendone revocare la prima edizione, perchè fondata su capitolato e disciplinare non graditi agli imprenditori da lui spalleggiati.

«Arriva, diciamo, una persona sulla quale io ho tirato fuori i coglioni, li ho messi sul tavolino e ci dissi (al direttore generale dell’ospedale Civico di Palermo, ndr):- aggiungeva Sciacchitano – ‘o fai sta cosa o il rapporto è chiuso e me lo sono convocato in seconda commissione Bilancio (presieduta dal deputato Riccardo Savona, ndr) e dissi: dobbiamo fare il nuovo provveditore hanno coglioneggiato, se l’uno ottobre non prende servizio Bisignano il nostro rapporto è chiusò».

 

 

Articoli correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

CATEGORIE ARTICOLI

Articoli recenti