martedì 27 Maggio 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

DA TRUMP dazi del 50% all’Europa / Le immagini dei bianchi uccisi in Sudafrica sono “un falso clamoroso”

Donald Trump minaccia l’Unione Europea di dazi fino al 50% perché, scrive in un post sul suo social Truth, i negoziati con Bruxelles non vanno da nessuna parte. Anzi: con l’Unione, che è nata scrive con lo scopo primario di approfittarsi degli Stati Uniti con il commercio, “è stato molto difficile avere a che fare”. Segue una sfilza di insulti: potenti barriere commerciali, Iva, ridicole penalità per le imprese, manipolazioni monetarie, cause inique contro le imprese americane che hanno portato secondo il presidente a un deficit commerciale inaccettabile. Quindi, raccomanda dazi secchi del 50% a partire dal primo giugno.

Sembra così sfumare la tregua; non solo, l’inquilino della Casa Bianca se la prende anche le imprese americane che producono fuori dal territorio Usa. Nel mirino soprattutto i prodotti Apple. Trump minaccia di imporre dazi di almeno il 25% contro la casa di iPhone e MacBook se non fabbricherà i suoi smartphone negli Stati Uniti. “Ho informato da tempo Tim Cook che mi aspetto che gli iPhone venduti negli Stati Uniti siano fabbricati e costruiti negli Stati Uniti, non in India o altrove. In caso contrario, Apple dovrà pagare dazi di almeno il 25% negli Stati Uniti”, ha scritto il presidente sempre su Truth Social.

Il post di Trump giunge inatteso. Il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, avrà proprio venerdì una telefonata con uno dei due capi negoziatori Usa, Jamieson Greer, e secondo fonti di Bruxelles, dovrebbe servire a chiarire le reciproche posizioni. L’UE però è convinta di aver già dato chiare indicazioni sulle sue proposte per livellare il deficit commerciale Usa verso il mercato europeo, in particolare con dazi pari a zero sui prodotti industriali.

Intanto, le sparate di Trump contro il Sudafrica hanno avuto una smentita non da poco. il video fatto proiettare alla Casa Bianca durante l’incontro con il presidente Cyril Ramaphosa è un  falso clamoroso. I due leader si sono scontrati sulle violenze contro gli afrikaner, gli agricoltori bianchi sudafricani, che accusano il governo di “genocidio” e sono sostenuti dall’amministrazione di Washington. Durante l’incontro, Trump ha avanzato contro Ramaphosa pesanti accuse di “genocidio dei bianchi e sequestri di terreni”, mostrando in diretta alcune immagini a supporto. “Questi sono tutti agricoltori bianchi che vengono seppelliti”, ha detto Trump, mostrando la stampa di un articolo. ma l’immagine mostrata ritrae in realtà fatti del tutto diversi.  Le immagini sono tratte da un video della Reuters, pubblicato il 3 febbraio e poi verificato dal team di fact-checking dell’agenzia, che mostra un gruppo di operatori umanitari mentre sollevano sacchi per cadaveri nella città congolese di Goma. L’immagine proposta dal presidente statunitense era stata dunque ricavata da un filmato girato in Congo a seguito degli scontri tra l’esercito congolese e i ribelli dell’M23 sostenuti dal Ruanda.

C’è da rimarcare che le accuse del capo della Casa Bianca al presidente sudafricano hanno avuto come replica una frase già entrata “Mi dispiace presidente, ma non ho un aereo da regalarle” ha detto Ramaphosa con un chiaro riferimento al dono che Trump ha chiesto e ottenuto dal Qatar, un Boeing 747, suscitando non poco scandalo negli Stati Uniti.

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