giovedì 2 Ottobre 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

DAZI / Crollano le esportazioni italiane verso gli Usa (-21,2%), forte aumento dei prodotti importati (+68,5%)

Ad agosto 2025 si rilevano riduzioni su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali Paesi partner extra Ue27; le più ampie riguardano Turchia (-26,1%) e Stati Uniti (-21,2%). Aumentano soltanto le vendite verso Regno Unito (+4,9%) e Svizzera (+4,7% È l’effetto dei dazi varati da Trump. Decisivo anche l’apprezzamento dell’euro verso dollaro. Zoppas, dell’Ice, Istituto del Commercio Estero: “Il cambio pesa come una seconda tariffa”

I dati Istat mostrano, rispetto ad agosto 2024, un crollo del 21,2% delle esportazioni italiane dirette negli Stati Uniti. Male anche le vendite verso la Turchia (-26,1%), ma il dato americano ha un peso molto maggiore visto che i prodotti esportati negli Usa valevano 66,4 miliardi di euro nel 2024.Ci sono state riduzioni su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27, con le sole eccezioni del Regno Unito (+4,9%) e della Svizzera (+4,7%). Il calo su base mensile dell’export è dovuto alle minori vendite di beni strumentali (-16,7%), beni di consumo durevoli (-9,4%) e non durevoli (-7,8%). Aumentano, invece, le esportazioni italiane di energia (+5,9%) e beni intermedi (+2,2%).

Ancora più eloquente è il quadro delle importazioni: mentre calano gli acquisti dal Regno Unito (-36,6%), dai Paesi Opec (-27,1%), dall’India (-9,7%), dalla Cina (-7,1%) e dai Paesi Mercosur (-5,8%), le importazioni dagli Stati Uniti hanno fatto un balzo del 68,5%, accompagnate da quelle dai Paesi Asean, sigla che raccoglie le economie del sud est asiatico (+13,6%). Un risultato che il presidente americano potrebbe brandire come trofeo: l’America vende più merci nel Belpaese, mentre le imprese italiane faticano a mantenere le proprie quote oltreoceano. In altre parole, la bilancia commerciale americana si sta riequilibrando nel senso voluto da Trump, almeno per quanto riguarda l’Italia.

«L’aumento dei dazi comincia a mordere ed è difficile pensare che il crollo dell’export di agosto non sia legato alle nuove tariffe. Certo, non è detto che i prossimi mesi si chiudano con un -21%, ma la tendenza è segnata», spiega Luigi Buttiglione ad di LB Macro.

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