Educazione sessuale a scuola? Dal prossimo anno scolastico servirà il consenso scritto dei genitori. La scuola targata Destra, attraverso il ministro Valditara, impone ora un provvedimento che per le attività extra curriculari in ambito di sessualità prevede che acquisiscano il consenso preventivo per iscritto dei genitori in base a preventive informazioni esaurienti, sui soggetti coinvolti e sul materiale didattico“.
Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, illustrando il provvedimento ‘disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico’, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.
“I genitori- ha proseguito Valditara- devono essere consapevoli delle iniziative didattiche su temi sensibili come la sessualità”. Per le attività di ampliamento dell’offerta formativa da svolgersi obbligatoriamente, infine, “le scuole devono fornire agli studenti un’attività formativa alternativa, laddove sia stato negato il consenso”. FOTO: Una lezione di educazione sessuale in una scuola non italiana.
CON IL 5 IN CONDOTTA SI VERRA’ BOCCIATI
“Con il 5 in condotta si verrà bocciati, con il 6 si viene rimandati a settembre e si dovrà superare un ‘esame di riparazione’ con un elaborato critico su temi che riguardano il suo comportamento negativo”, ha poi spiegato Valditara, rendendo operative alcune norme della riforma della valutazione della condotta degli studenti. Tra queste, la sospensione dalle lezioni per i casi più gravi, da 3 a 15 giorni, verrà sostituita alle superiori da attività di cittadinanza attiva e solidale.
“Ci sono due novità sulla valutazione degli studenti e lo statuto di studenti e studentesse- ha detto il ministro – sottolineo che gli altri due provvedimenti sono stati assunti dopo un confronto molto ampio e il parere favorevole del Cspi (Consiglio superiore della pubblica istruzione). Per quanto riguarda la valutazione degli studenti della secondaria, con il 5 si verrà bocciati, lo chiariamo nelle varie ipotesi e le rendiamo più tassative e le estendiamo in caso di bullismo grave. Con il 6 in condotta si viene rimandati a settembre, non si è ammessi fin quando non si supera l’esame di riparazione in cui lo studente dovrà presentare un elaborato critico connesso al comportamento tenuto”.
Il personale scolastico, intanto, è quello più soggetto ad aggressioni, dopo il personale sanitario. “Nel 2022-2023 la maggior parte di aggressioni erano di studenti, dal 2023-2024 sono soprattutto i genitori che picchiano professori o dirigenti scolastici”, ha detto Valditara, che poi ha raccontato alcuni tra gli episodi più gravi: “A Roma una collega è arrivata a farsi scortare a casa dai colleghi perché aveva paura dopo episodi di stalking dei genitori. Alla fine questi si sono presentati a scuola e l’hanno presa a bastonate. In Calabria, dagli insulti si passa all’aggressione fisica: un docente è stato preso a pugni dai genitori, cade a terra, batte la testa e resta in prognosi riservata in ospedale”. Secondo il ministro, è “molto chiaro” il principio nel cambiare le norme: “Un docente non si tocca. La funzione di un educatore deve essere preservata e vanno garantite condizioni di serenità per chi lavora con i nostri figli”.