giovedì 30 Ottobre 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

ELEZIONI IN OLANDA / Sconfitta la Destra di Wilders (alleato di Salvini): in testa l’europeista Rob Jetten (csx)

Milioni di olandesi hanno voltato pagina oggi e l’Europa tira un sospiro di sollievo grazie alla sconfitta, secondo i primi exit poll di Ipsos, dell’ultradestra di Geert Wilders, alleato della Lega di Matteo Salvini. Le elezioni anticipate nei Paesi Bassi hanno lanciato,a sorpresa, la figura del leader dei liberali progressisti ed europeista convinto, Rob Jetten, 38 anni (foto), che avrebbe conquistato il maggior numero di seggi. Nella notte è salito sul palco affermando che gli olandesi “hanno detto addio alla politica della negatività e dell’odio”. E il suo partito, il D66, festeggia.

Nelle ultime ore tutti i sondaggi indicavano Jetten come l’uomo della sorpresa — e le previsioni si sono avverate. E’ lui l’astro nascente del partito liberale ed europeista D66, risulta infatti in testa con una stima di 27 seggi. Avrebbe superato a sorpresa l’ultradestra di Geert Wilders, che si fermerebbe a 25 seggi dopo mesi di dominio incontrastato nei sondaggi.

Solido anche il risultato dei liberali-conservatori del Vvd, l’ex formazione di Mark Rutte, oggi segretario della Nato, che si attesterebbe sui 23 seggi. Oltre a Wilders, il grande sconfitto della tornata elettorale sembra essere Frans Timmermans, promotore del Green Deal e leader della coalizione tra laburisti e verdi, che si fermerebbe a venti seggi secondo le prime proiezioni e ha annunciato il passo indietro.

Nel quartier generale dei D66, a Leida, l’annuncio dei primi dati da parte della televisione olandese è stato accolto da un’esplosione di entusiasmo.

Jetten, dichiaratamente omosessuale, già ministro per il Clima e l’Energia nel governo Rutte, è riuscito a conquistare l’elettorato liberal-progressista al termine di una campagna elettorale tesa e polarizzata, incentrata su immigrazione, crisi abitativa e ambiente. Con la sua vittoria, l’Olanda tornerebbe a privilegiare una forza europeista: i D66 fanno infatti parte del gruppo Renew al Parlamento europeo, lo stesso dei liberali del Vvd, anche se su posizioni più moderate.

“L’Olanda è tra i Paesi fondatori dell’Unione europea, e siamo fieri di questa eredità. Ora vogliamo contribuire a modellarne il futuro”, aveva dichiarato Jetten alla vigilia del voto. Ex promessa dell’atletica leggera e già pacesetter dell’olimpionica Sifan Hassan, Jetten ha saputo imprimere il proprio ritmo anche alla corsa elettorale, conquistando attenzione e consenso grazie a una presenza costante nei media — ben 930 minuti di apparizioni televisive nelle ultime settimane.

Rispetto alle ultime elezioni, i D66 guadagnerebbero 18 seggi, mentre il Pvv di Wilders ne perderebbe circa 12. “Gli elettori hanno parlato. Speravamo in un risultato diverso, ma restiamo una forza determinante”, ha commentato il leader dell’estrema destra, riconoscendo la sconfitta ma rivendicando un ruolo chiave nel futuro Parlamento. Tuttavia, per l’alleato europeo di Matteo Salvini, la possibilità di entrare nel governo appare minima: quasi tutti gli altri leader politici hanno escluso qualsiasi collaborazione con lui.

A pesare è anche la decisione, presa lo scorso giugno, difar cadere l’esecutivo di Dick Schoof, di cui il Pvv era uno dei principali sostenitori. La battaglia identitaria di Wilders sembra dunque scontrarsi con un’inversione di tendenza nel voto olandese, che potrebbe riflettersi anche sulla posizione del Paese nei confronti dell’Unione europea. Nei prossimi mesi si aprirà la delicata fase delle trattative per formare una nuova coalizione, probabilmente di orientamento moderato. Non è esclusa la partecipazione dell’alleanza tra laburisti e verdi guidata da Timmermans, che fino all’ultimo ha cercato di risalire nei consensi, senza però riuscire nel “sorpasso rosso-verde”. La coalizione, protagonista solo due settimane fa del congresso del Partito socialista europeo, dovrà ora avviare una riflessione interna dopo un risultato ben al di sotto delle aspettative.

FONTI: Agenzie internazionali, agenzia Dire – www.dire.it, Rainews, parlamento olandese, comitato elettorale D66

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