giovedì 9 Ottobre 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

“FLOTILLA controllata da Hamas”. Falso il documento diffuso da Israele per screditare la spedizione degli aiuti

Mentre gli occhi del mondo erano puntati sulla traversata pacifista della Flotilla per portare aiuti umanitari al popolo palestinese,  Israele pubblicava un documento di due pagine che aveva del clamoroso: la prova che Hamas finanzia e controlla la spedizione di navi dirette verso Gaza.

La notizia consentiva al governo Netanyahu di sostenere che, dietro la facciata umanitaria, si nasconde “una rete operativa di Hamas”. Ma quello che si scopre in queste ore ha del clamoroso: il testo è falso. Per meglio dire, si trattava di un vecchio documento di Hamas risalente al 2021 quando la Flotilla neanche esisteva. Era stato modificato con un semplice cambio della data.

A scoprire il falso, che ha dato il via libera a molti commentatori della Destra di accusare la Flotilla di essere al soldo dei militanti di Hamas, è stata la piattaforma di fact-checking  Misbar, Al Jazeere Arabic e il Fatto Quotidiano. Il fact-checking nel lavoro giornalistico è la verifica puntigliosa dei fatti e delle fonti, tesa anche a valutare la fondatezza di notizie o affermazioni che riguardano governi, istituzi governi e persone di rilievo pubblico, con una particolare attenzione a quanto viene diffuso attraverso la Rete.

Ebbene il controllo riga per riga mostra che la lettera diffusa da Israele è identica parola per parola a un documento già pubblicato a inizio 2021. Stessa data, stesso testo, stessa firma di Haniyeh. L’unica differenza è grafica: nella versione israeliana compaiono un timbro bilingue “Islamic Resistance Movement – Hamas – Palestine” e un codice archivistico “Restricted AVI6536.

Uno dei primi giornali a scagliarsi contro l’iniziativa è stato Il Tempo, con la sua «inchiesta» sulla rete del terrore dietro la Flotilla. L’articolo del Tempo riporta un documento pubblicato dal ministero della Diaspora di Tel Aviv, in cui Israele svelerebbe i presunti legami della GSF con Hamas e i gruppi palestinesi. Il rapporto, tuttavia, non prova niente”.

Al documento del ministero della Diaspora è seguita una rivelazione di altri due documenti rinvenuti a Gaza e pubblicati dal ministero degli Esteri israeliano. Questi, secondo Israele e i media italiani che li hanno ripresi, dimostrerebbero che la GSF avrebbe ricevuto finanziamenti da Hamas: il primo documento è una semplice lettera alla Conferenza Popolare per i Palestinesi all’Estero (PCPA), un’organizzazione palestinese che raccoglie membri della diaspora palestinese. Il secondo, invece, è una tabella con dei nomi di individui legati alla PCPA, tra cui figura quello di un imprenditore che avrebbe donato «dozzine di barche» alla Flotilla. Anche in questo caso, tuttavia, i documenti non citano alcun finanziamento.

 

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