Almeno 20 persone sono state uccise da un attacco israeliano contro l’ospedale Nasser di Khan Younis. Tra le vittime cinque giornalisti e operatori video che lavoravano per Associated Press, Reuters e Al Jazeera.
Il bombardamento israeliano ha colpito l’ospedale nel sud della Striscia di Gaza. L’Associated Press ha riferito che una freelance, Mariam Abu Daqa, risulta tra le vittime dell’attacco all’ospedale Nasser. Daqa era l’inviata dell’agenzia di stampa nella Striscia dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas.
Al Jazeera ha confermato allo stesso modo che anche il suo giornalista Mohammed Salama figura tra i morti. La Reuters ha riferito che il suo operatore Hossam al-Masri è stato ucciso, mentre il fotografo dell’agenzia Hatem Khaled è rimasto ferito.
La Nbc non ha ancora commentato invece la morte di Moaz Abu Taha, suo inviato nella Striscia.
IL SECONDO MISSILE SUI SOCCORRITORI (le immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità)
Secondo quanto riferito, l’ospedale – che si trova a Khan Younis – è stato colpito due volte. Né l’esercito israeliano né l’ufficio del primo ministro Netanyahu hanno risposto, per ora, alle domande poste in merito all’attacco. Ma i raid israeliani contro gli ospedali sono ormai consueti. Le Forze di Difesa Israeliane ripetono che i loro attacchi avrebbero come obiettivo i miliziani di Hamas che operano all’interno delle strutture mediche, usandole come copertura per le loro attività. Anche per via dei bombardamenti indiscriminati, la guerra in corso tra Israele e Hamas a Gaza è uno dei conflitti più sanguinosi per gli operatori dei media. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, almeno 192 giornalisti sono stati uccisi in questi 22 mesi di guerra.
LEGGI ANCHE