Mezz’ora in più al giorno di uso dei dispositivi digitali può raddoppiare il rischio di ritardo del linguaggio nei bambini sotto i 2 anni; ogni ora aggiuntiva di schermi riduce il sonno di circa 15 minuti nei bambini tra 3 e 5 anni; oltre 50 minuti al giorno di schermi si associano a un maggior rischio di ipertensione pediatrica. E già tra i 3 e i 6 anni a quello di sovrappeso. È il prezzo che ogni bambino nella sua prima infanzia paga per l’uso prematuro dei device digitali.
A dimostrarlo i più recenti studi in materia sulla cui base la Società Italiana di Pediatria ha aggiornato le raccomandazioni sull’uso del digitale in età evolutiva. “Ogni anno guadagnato senza digitale è un investimento sulla salute mentale, emotiva, cognitiva e relazionale”, è lo slogan rilanciato nel corso degli Stati Generali della Pediatria 2025, organizzati al Senato, dedicati al tema “Il bambino digitale”, in occasione della Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente. Durante l’evento, organizzato dal senatore Marco Meloni, sono stati presentati i nuovi dati e le nuove raccomandazioni, elaborate dalla Commissione sulle Dipendenze Digitali Sip.
“Le evidenze cliniche e comportamentali oggi disponibili hanno spinto i Pediatri a ribadire con sempre maggior chiarezza che è necessario invertire la rotta che ha portato negli ultimi 15 anni sempre prima e sempre più intensamente i bambini a trascorrere troppo tempo davanti ad uno schermo”, spiegano i Pediatri di Sip. Le ricerche, in sintesi, oggi testimoniano che “i bambini dormono meno, si muovono meno, parlano meno. E sono più ansiosi e soli. E tutto questo correla in modo evidente con la vita digitale”. La Società italiana di Pediatria ha quindi aggiornato le sue indicazioni e linee-guida per accompagnare bambini e adolescenti ad “un uso equilibrato e rispettoso del digitale in base ai tempi di sviluppo in età evolutiva”.
LE SEI RACCOMANDAZIONI PER I NOSTRI FIGLI
In primo piano il no a uno smartphone personale almeno fino ai 13 anni, ritardare il più possibile l’uso dei social media, evitare l’uso dei device durante i pasti e prima di andare a dormire. L’elenco:
- Evitare l’accesso non supervisionato a Internet prima dei 13 anni per i rischi legati all’esposizione a contenuti inappropriati;
- Rinviare l’introduzione dello smartphone personale almeno fino ai 13 anni per prevenire conseguenze sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale;
- Ritardare il più possibile l’uso dei social media, anche se consentiti per legge;
- Evitare l’uso dei dispositivi durante i pasti e prima di andare a dormire;
- Incentivare attività all’aperto, sport, lettura e gioco creativo;
- Mantenere supervisione, dialogo e strumenti di controllo costanti in tutte le fasce d’età.
La revisione dei pediatri conferma che l’eccesso di tempo davanti agli schermi influisce su più aspetti della salute: obesità e rischio cardiovascolare, sviluppo cognitivo, sonno, salute mentale, dipendenze digitali, vista, cyberbullismo e sessualità online. “Dobbiamo restituire ai bambini tempo per annoiarsi, per muoversi, per giocare e per dormire- concludono i pediatri- La presenza e l’esempio degli adulti restano la prima forma di prevenzione digitale”.
Meno schermi e più esperienze reali dunque, anche se “la tecnologia è uno strumento straordinario, ma deve entrare nella vita dei ragazzi al momento giusto, quando hanno la maturità per gestirla. Accompagnarli in questo percorso è una responsabilità condivisa tra famiglie, scuola”.
Sull’iniziativa Sip, interviene anche Alberto Pellai, divulgatore e psicoterapeuta dell’età evolutiva: “Le raccomandazioni dei pediatri hanno un valore superiore a quello di qualsiasi altro specialista, me compreso- sottolinea- Perché il Pediatra è lo specialista medico che si prende cura della tutela della salute in età evolutiva e ne diventa il garante. Mi verrebbe da dire che quello che dice il pediatra necessita di un’attenzione e rispetto totale da parte del mondo adulto”. E anche da parte delle istituzioni: “Penso anche che il Governo (o meglio ancora: tutti i governi)- aggiunge infatti- dovrebbero avvalersi della consulenza scientifica dei Pediatri per stabilire regolamenti, norme e leggi a tutela dei minori in questo ambito”.
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FONTI: Società Italiana Pediatria, Stati generali pediatria, Agenzia Dire – www.dire.it, Senato della Repubblica, Alberto Pellai, Commissione dipendenze digitali
