giovedì 29 Maggio 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

KIMI ANTONELLI, talento e simpatia tutta emiliana a 300 all’ora

di Paolo Boldrini
Valentino Rossi amava più la pista della scuola. Memorabile il diverbio con la prof di storia dell’arte, dopo averle confessato che della materia poco gli importava. Lei per tutta risposta lo bollò così: “Non penserai mica di campare con le moto”. Sappiamo com’è andata a finire.
Kimi Antonelli è simpatico come Vale, ma sui libri si impegna di più. Quest’anno lo attende la maturità all’Istituto Salvemini di Casalecchio. “Ho fatto tanto per arrivare fin qui, ora mi attende l’ultimo sforzo. Non è facile, ma grazie all’aiuto di compagni di classe e insegnanti riesco a star pari”.
Il pilota di Formula 1 della Mercedes, 18 anni, ha il viso da bambino e il carattere da adulto. Sprizza energia da tutti i ricci con l’accento emiliano marcato (un’altra similitudine con Valentino Rossi, che è marchigiano per sbaglio). All’incontro con i giornalisti nella sede torinese della Petronas, sponsor principale della freccia d’argento, Kimi si concede ai selfie con i dipendenti e alle domande dei cronisti.
Il discorso varia dai test di matematica alle pole position a 300 orari.”E’ importante per me essere qui oggi per vedere chi e cosa c’è dietro i carburanti che usiamo in pista, l’impegno, la passione, la tecnologia. L’obiettivo di tutti noi è vincere”. Il pilota bolognese è umile e determinato allo stesso tempo.
“Sono soddisfatto dei risultati delle prime gare, sto imparando molto con l’aiuto del team. Le parole d’ordine: piedi per terra e testa bassa per spingere sempre di più”. La preparazione è fondamentale: “E’ uno sport impegnativo, le auto sono fisiche. La lucidità fa la differenza per gestire lo stress”.

 Il discorso poi scivola sul personale. “Come mi hanno accolto i colleghi? Bene, ma ognuno di noi pensa per sé. In pista non ci sono amici, solo avversari”. Se Valentino Rossi si accucciava sul lato destro della moto con le mani sulle pedivelle prima di ogni Gp, Kimi Antonelli ripete altri gesti: “Gli esercizi fisici seguono una scaletta identica, ripongo i vestiti nello stesso posto e salgo sulla Mercedes sempre dal lato sinistro Che è anche il più comodo”.

Suoni, colori, profumi e look preferiti. “Il rombo del V10 della Ferrari di Schumacher è fantastico. Poi direi il bianco e il nero della bandiera a scacchi, l’odore della miscela mi ricorda il periodo in cui correvo in kart. Quanto al look vesto casual/elegante con i jeans blu. Nel 2021 per la prima volta ho indossato lo smoking alla cerimonia per i premi Fia”.
Idoli e passioni. “I miei genitori sono in cima alla lista, tra gli sportivi Michael Jordan e Ayrton Senna. A San Paolo ho visitato la Fondazione creata dal pilota brasiliano per aiutare i bambini poveri a studiare. E’ stato un grande anche in questo”.
A proposito, visto che parliamo di un campione morto in gara, come affronta la paura?
“Siamo consapevoli del rischio che corriamo ma anche del fatto che sono stati fatti enormi passi in avanti per rendere le monoposto più sicure, in particolare dal 2018 in poi. Questo ci dà tranquillità”.
Kimi Antonelli è un super tifoso del Bologna. Come i ragazzi della sua età ha guardato la finale di Coppa Italia con gli amici e ha festeggiato la vittoria con i caroselli in centro, prima di tuffarsi anima e corpo nel Gran Premio di Imola. Un’occasione anche per convincere il suo team ad assaggiare le lasagne e abbandonare la cucina internazionale. Bolognese nel sangue con un pallino fisso: arrivare primo al traguardo e appendere il diploma alla parete.
 Ad Antonelli è stata regalata una copia del libro “Nuvolari in sella” con la dedica dell’autore, Gian Paolo Grossi. “Ad Andrea Kimi, con l’augurio di ripercorrere le tappe della carriera di Tazio”.

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