La Germania ha dichiarato l’AfD “ufficialmente” xenofobo e pericoloso per la democrazia. La maschera è caduta. L’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) – in pratica i servizi segreti interni in Germania – ha bollato l’AfD (Alternative für Deutschland), come “una minaccia diretta all’ordine democratico”.
Il partito di estrema destra guidato da Alice Weidel (foto) e Tino Chrupalla (e nelle esplicite simpatie di Elon Musk che ha invitato i tedeschi a votarlo alle recenti elezioni politiche) rappresenta, nero su bianco in più di 1.000 pagine di rapporto per ora non divulgato, un pericolo. Alternative für Deutschland è il secondo partito più votato in Germania.
L’ideologia etnico-identitaria dell’AfD – che distingue i “veri tedeschi” dai cittadini con radici migratorie, specie se musulmane – viola i principi basilari della Costituzione. “La dignità umana non è negoziabile”, hanno dichiarato i vice del BfV, Sinan Selen e Silke Willems. La ministra degli Interni Nancy Faeser ha precisato che dietro non c’è nessuna mano politica. Solo un’analisi “indipendente, imparziale, lunga 1.100 pagine”.
Già diversi Länder – Turingia, Sassonia, Sassonia-Anhalt – avevano suonato l’allarme. Ma ora, dopo anni di schermaglie legali, arriva il sigillo federale. E cambia tutto: con questa classificazione, il BfV potrà usare l’intero arsenale dell’intelligence (informatori, intercettazioni, sorveglianza) con meno vincoli.
Il rapporto è anche una solida base per un possibile bando del partito, che al momento è davvero improbabile. Solo Bundestag, Bundesrat o governo possono chiedere alla Corte costituzionale di sciogliere un partito politico.