martedì 16 Settembre 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

LA RETE HA SCELTO LEI

Per la prima volta nella storia un capo di governo è stato scelto online. In Nepal la Generazione Z ha trasformato Discord – piattaforma nata per le comunicazioni tra gamer (grandi appassionati se non schiavi di videogiochi) .in un’arena politica, con l’appoggio dell’esercito.

Dopo giorni di violente proteste, il blocco dei social network e incendi che hanno costretto il primo ministro KP Sharma Oli alle dimissioni, la fiducia dei giovani nepalesi nel sistema era crollata. La repressione ha causato decine di morti, il Parlamento è stato sciolto e nuove elezioni convocate per marzo. Ma loro non hanno voluto aspettare: il premier ad interim, almeno fino ad allora, lo avrebbero scelto loro.

Sul canale Discord Youth Against Corruption del collettivo Hami Nepal – 160mila iscritti – si sono connessi in migliaia, tanti altri hanno seguito via YouTube. Ognuno poteva intervenire, fare domande ad attivisti ed esperti, proporre nomi. Dopo ore di discussione la rosa dei candidati si è ridotta a cinque: attivisti sociali, un politico indipendente, un avvocato popolare su YouTube e un’ex presidente della Corte Suprema. A vincere è stata proprio lei, Sushila Karki, 73 anni, nota per aver incarcerato un ministro corrotto, per aver difeso l’indipendenza della magistratura e per le sue battaglie per i diritti delle donne. Venerdì ha giurato come premier ad interim, promettendo di restare non oltre sei mesi.

Per i giovani nepalesi è stato un atto di rottura: «più trasparente dei giochi di potere a porte chiuse». Su Discord tutti potevano parlare senza paura di ritorsioni. Ma non sono mancati rischi e tentativi di manipolazione, tra infiltrati monarchici, fake news e account falsi. Tanto che gli organizzatori hanno aperto una stanza di fact-checking per smontare le bufale in tempo reale. È un esperimento radicale di democrazia digitale, nato da una generazione cresciuta conoscendo solo governi corrotti e instabili: quattordici in quindici anni.  Per molti discutere online di scioglimento del Parlamento e di governo provvisorio è stato un esperimento di democrazia. Tra entusiasmo e trauma – dopo i morti, le fiamme e la repressione – resta l’incertezza sul futuro. Ma una cosa è chiara: «Questa generazione non accetta più che la politica sia un affare di pochi».

da www.vdnews.it

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