Via libera del Consiglio dei ministri al decreto elezioni. Il Cdm ha approvato il piano che consentirà di votare in due giorni già dalla prossima tornata delle amministrative 2025 che in Emilia Romagna riguarderà solo il comune di Ravenna. I cittadini andranno alle urne nel primo turno delle Comunali domenica 25 e lunedì 26 maggio, con i ballottaggi l’8 e 9 giugno, gli stessi giorni in cui si voterà per i referendum, sulla cittadinanza e sul lavoro.
Le principali città chiamate al voto: Genova, Matera, Nuoro; Ravenna; Taranto (si voterà il 25 e 26 maggio). Trento (si voterà il 4 maggio); Aosta (si voterà in autunno, probabilmente a settembre, insieme alle elezioni regionali); Bolzano (si voterà il 4 maggio); Pordenone (si voterà il 13 e 14 aprile).
Sui referendum arriva la novità del voto per studenti e lavoratori fuori sede, come avevano chiesto i promotori e le opposizioni. Il governo ha infatti inserito nella bozza del decreto una norma per permettere a chi abita lontano dalla propria città di residenza di votare per il referendum (non per le elezioni comunali). Nessuna novità, invece, sulle elezioni regionali in Campania, Toscana, Veneto, Puglia, Marche e Valle d’Aosta. Con tutta probabilità voto in autunno.
Delusi i promotori dei referendum, Riccardo Magi (segretario di +Europa) e Maurizio Landini (segretario della Cgil), che avevano chiesto di votare a maggio per evitare l’effetto fuga per le vacanze.chiedevano che si votasse a maggio. L’intenzione era di evitare l’effetto ‘fuga’ per le vacanze. L’8 e 9 giugno le scuole sono chiuse e ciò potrebbe far calare l’affluenza, infatti, le scuole saranno chiuse, con il prevedibile calo dell’affluenza che dev’essere superiore al 50% affinché la consultazione sui vari quesiti sia valida.
I referendum (i primi quattro proposti dalla Cgil, il quinto da +Europa) riguardano:
1) licenziamenti e reintegro, ovvero garanzie uguali per tutti i lavoratori;
2) licenziamenti e risarcimento, il giudice potrà stabilire quanto spetta al lavoratore senza limite prestabilito;
3) lavoro precario, limiti per i contratti a tempo determinato;
4) sicurezza sul lavoro, sarà sempre rersponsabile il committente e sarà garantito il giusto risarcimento;
5) cittadinanza, l’Italia è tra i pochi Paesi europei in cui occorre più tempo per ottenere la cittadinanza. Per chi nasce, vive e lavora nel nostro Paese il referendum punta a garantire diritti, tutele e opportunità.