giovedì 29 Maggio 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

LE MANI DELLA ‘NDRANGHETA sulle elezioni regionali calabresi del 2020

Dall’alba è in corso  un’operazione anti-‘ndrangheta in varie province italiane che vede coinvolti anche ex politici accusati di scambio elettorale politico-mafioso. L’operazione Millennium, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Reggio Calabria,  riguarda  oltre a Reggio, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Nuoro, Bologna, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Roma, Rimini, Verona, Agrigento e Torino.

97 provvedimenti cautelari e sequestro di due attività nel settore della ristorazione e delle costruziuoni che colpiscono alcune tra le più importanti cosche di ‘ndrangheta i cui presunti appartenenti sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno all’associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, scambio elettorale politico mafioso e detenzione e porto di armi.  Tra le principali accuse, quella di aver gestito in regime di monopolio il traffico di stupefacenti attraverso una struttura stabile ed organizzata, frutto di ‘un’alleanza’ tra le cosche.

C’è anche l’ex assessore regionale Pasquale Tripodi,  tra gli arrestati. Tripodi, medico, di Montebello Ionico, è stato coordinatore regionale del Centro Democratico, partito appartenente alla coalizione di centrosinistra fondato da Bruno Tabacci. Nei suoi confronti, su richiesta del procuratore Giuseppe Lombardo, il gip Stefania Rachele ha disposto gli arresti domiciliari escludendo l’aggravante mafiosa. Tripodi ha lasciato da tempo la politica attiva.

A quando si è appreso finora, non ci sarebbero politici in carica tra i destinatari delle misure cautelari. Sarebbero coinvolti, invece, personaggi che hanno fatto campagna elettorale alle Regionali del 2020 in Calabria. Alcuni capitoli dell’ordinanza di custodia cautelare riguardano “l’accordo con la ‘ndrangheta per favorire l’elezione di Lucia Caccamo”, candidata con il centrodestra nella lista “Jole Santelli presidente” e non eletta. Caccamo, moglie di Tripodi, non risulta indagata.

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