L’allerta elevata e la velocità di avvicinamento non eccessiva di Melissa, che al momento procede a 6 km/h, hanno permesso di prepararsi e approntare i rifugi, oltre 800 allestiti in Giamaica, per evacuare centinaia di migliaia di persone dalle zone più a rischio e mettere in moto preventivamente la macchina degli aiuti, con le Nazioni Unite pronte a mobilitarsi.
Ma gli uragani lenti sono anche quelli che tendono a rafforzarsi maggiormente lungo il percorso e a provocare danni più ingenti, perché quando toccano terra permangono più a lungo. Anne Claire Fontaine, specialista in cicloni tropicali presso l’Organizzazione Meteorologica Mondiale di Ginevra, non esita a definire questa tempesta “la tempesta del secolo” per la Giamaica, la più potente nella storia dell’isola.
La Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa calcola che siano un milione e mezzo le persone a rischio diretto, poiché l’impatto sarà massiccio, ma le conseguenze potrebbero estendersi ulteriormente e perdurare nel tempo a causa dei danni indiretti: interruzioni delle infrastrutture, ponti, strade e aeroporti fuori uso, mancanza di acqua o elettricità. Inoltre, le piogge torrenziali che hanno già raggiunto livelli record stanno distruggendo i campi di canna da zucchero, caffè, banane e cereali, mettendo a rischio un’economia che potrebbe trovarsi in ginocchio.
