sabato 18 Ottobre 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

MANOVRA / Niente tassa sui giganteschi profitti delle banche: i Berlusconi la spuntano di nuovo

Alla fine anche stavolta, non ci sarà nessuna tassa sugli extraprofitti delle banche. Nella conferenza stampa dopo il Cdm che ha varato la manovra, il ministro Giorgetti ha chiarito in cosa consisterà il contributo richiesto: aumento del 2% dell’Irap, rinvio delle Dta fino al 2027 e un’imposta ridotta al 27,5%, anziché al 40%, per gli istituti che sceglieranno di svincolare gli utili maturati nel 2023 e messi a riserva.

“Non ci sarà nessuna tassa sugli extraprofitti delle banche”, ci ha tenuto ad assicurare il vicepremier Antonio Tajani, intervenuto durante la conferenza stampa a margine del Consiglio dei ministri che ha dato il primo via libera alla manovra 2026. A chiarire in cosa consisterà il contributo richiesto a istituti di credito e assicurazioni ci ha pensato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha parlato di un “mix di misure di carattere strutturale e congiunturale”, nell’ordine: aumento del 2% dell’Irap, il rinvio delle dta fino al 2027 e un’imposta ridotta al 27,5%, anziché al 40%, per le banche che sceglieranno di distribuire gli utili maturati nel 2023 e messi a riserva. In pratica a scegliere di essere tassati o meno saranno i destinatari della tassa stessa.

C’è da dire che Forza Italia è il partito in mano alla Fininvest dei Berlusconi,Pier Silvio e Marina, che detiene una consistente partecipazione in Mediolanum, la banca di Doris,la quale, se introdotta una tassa sugli extraprofitti, dovrebbe versare al Fisco svariati milioni di euro. Un evidente conflitto di interessi su cui pochi giornali e media, soprattutto a destra, insistono.

Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio per il 2026. La riunione è durata oltre un’ora. “È una Manovra seria che vale 18,7 miliardi di euro e si concentra sulle stesse grandi priorità delle precedenti: famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno alle imprese, sanità”, ha detto la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa post Cdm. Presenti i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Per la famiglia, ha spiegato Meloni, ci sono 1,6 miliardi in più, per le imprese circa 8 miliardi di investimenti, mentre al taglio dell’Irpef a vantaggio del ceto medio sono destinati 2,8 miliardi e sui salari 1,9 miliardi servono per detassare premi di produttività e turni festivi e notturni. Per la sanità, poi, l’obiettivo per il 2026 è assumere 6.300 infermieri e mille medici. Prevista una nuova rottamazione delle cartelle in 9 anni, ma solo per chi ha dichiarato e non versato. Meloni ha anche ringraziato banche e assicurazioni per “l’importante contributo” e la sua maggioranza per “il buon senso e la compattezza”.

 

 

 

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