Con una vittoria netta e soprattutto inattesa, il 33enne Zohran Mamdani ha conquistato la nomination democratica per la carica di sindaco di New York, sconfiggendo l’ex governatore Andrew Cuomo in una delle primarie più combattute degli ultimi anni.
Mamdani, parlamentare statale di origini ugandesi e socialista democratico, ha incanalato il malcontento popolare con una campagna progressista che ha mobilitato decine di migliaia di giovani elettori. “Questa è la nostra serata. Abbiamo dimostrato che una politica diversa è possibile”, ha dichiarato Mamdani davanti ai suoi sostenitori, promettendo trasporti gratuiti, un blocco degli affitti stabilizzati e tasse più alte per i più ricchi. La sua proposta di “un cambiamento generazionale” ha toccato una corda profonda in una città segnata dalla crisi del costo della vita e da crescenti tensioni con il governo federale guidato da Donald Trump.
Andrew Cuomo, per mesi in testa nei sondaggi, ha ammesso la sconfitta con un tono insolitamente sobrio: “Stasera non era la nostra serata. È la sua. Se l’è meritata”, ha detto poco dopo le 10:00 pm, senza chiarire se intenda proseguire la corsa come indipendente con la lista “Fight and Deliver”, già registrata in vista di novembre. La sua campagna, segnata da una presenza minima sul territorio ma da una massiccia ondata di spot contro Mamdani, non è riuscita a contrastare l’energia della base progressista che, negli ultimi giorni, ha invaso le strade con il giovane deputato.
Chiunque vincerà a novembre dovrà affrontare un’eredità complicata. New York è piegata dall’aumento degli affitti, da disuguaglianze crescenti e da uno scontro politico sempre più acceso con Washington, dove Trump continua a imporre la sua agenda su immigrazione e sicurezza urbana.
La corsa di Mamdani rappresenta un tentativo esplicito di rompere con la politica tradizionale democratica e di porre New York in prima linea nella resistenza progressista. La sua alleanza con figure come Brad Lander e Jumaane Williams e, soprattutto con la parlamentare Alexandra Ocasio Cortez, molto popolare tra i giovani come il senatore Bernie Sanders, ha reso evidente l’emergere di un blocco compatto che punta a spostare a sinistra l’asse del partito. La corsa autunnale sarà affollata. Oltre a Mamdani e al possibile ritorno di Cuomo se dovesse decidere di presentarsi come indipendente, vede il sindaco uscente Eric Adams che ha scelto di saltare le primarie per cercare la rielezione come indipendente. Il repubblicano Curtis Sliwa, già candidato nel 2021, ha ottenuto la nomination del GOP senza opposizione. Anche l’avvocato Jim Walden si presenta come indipendente.