lunedì 2 Giugno 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

OMBRELLONI A PESO D’ORO

Estate, tempo di vacanze, ma anche il tempo per prestare maggiore attenzione al portafogli: la Confederazione dei Consumatori, Codacons,  pubblicherà a giugno un report in cui si dimostrerà che i prezzi per una settimana di ferie al mare sono in aumento quasi ovunque in giro per l’Italia, con cifre da capogiro. Ecco cosa sapere, con la premessa che parecchi gestori di stabilimenti balneari operano a propria discrezione, come se la spiaggia fosse di sua proprietà e non data in concessione come bene demaniale. Si profila un’estate con gli ombrelloni a peso d’oro.

“La ripresa del turismo e la crescita delle presenze sul territorio continuano a spingere al rialzo i prezzi nel comparto turistico. Prima l’emergenza Covid e poi il caro-energia avevano portato gli operatori del settore ad applicare rincari a cascata per coprire i maggiori costi a loro carico. Ora la crescente domanda da parte dei turisti stranieri, che hanno ripreso a viaggiare nel nostro Paese con presenze che salgono di anno in anno, determina nuovi ritocchi al rialzo delle tariffe che interessano tutti i comparti”, commenta il Codacons

Gli aumenti per il presidente Rienzi rappresentano però “un’arma a doppio taglio per gli operatori turistici” in quanto sempre più italiani, come è già avvenuto l’anno scorso, sono costretti a ridurre i giorni di villeggiatura in favore di vacanze più brevi di 2-3 notti e spalmate sull’intero periodo di giugno-settembre. “Una autodifesa indispensabile perché oramai le vacanze lunghe sembrano sempre più un lusso per pochi privilegiati”.

Ma quali sono le regioni dove si registrano i maggiori rincari? Per quanto riguarda gli hotel, secondo il Codacons, la regione più competitiva risulta essere l’Emilia-Romagna, con tariffe inferiori rispetto ad altre località turistiche e prezzi in linea con quelli dello scorso anno. Nel 2025, in Liguria, per le località monitorate, si registrano invece i rincari più  elevati rispetto al 2024, con rincari che arrivano addirittura al +20%. In generale le strutture ricettive delle località di villeggiatura fanno segnare incrementi tra il +8% e il +10% rispetto all’agosto dello scorso anno.

Le spiagge del Nord e del Centro Italia presentano generalmente tariffe più elevate rispetto a quelle del Sud. Nei resort di lusso, infatti, si trovano servizi aggiuntivi come cabine private, ristoranti gourmet e aree VIP, che giustificano costi più alti. La costa dell’Alto Adriatico e la Riviera Romagnola continuano a essere tra le zone più accessibili per affittare lettini e ombrelloni. Gli aumenti, tuttavia, vanno di pari passo con investimenti significativi nel potenziamento delle strutture e dei servizi. Località come Sottomarina Caorle e Bibione, in Veneto, pur registrando ritocchi nei prezzi, hanno migliorato l’offerta per i turisti. Lo stesso trend si osserva anche lungo la Riviera Romagnola e in alcune aree della costa tirrenica, dove l’attenzione all’accoglienza e alla qualità dei servizi è sempre più centrale.

L’ombrellone. Secondo i dati del Codacons, nel 2024 il prezzo medio per affittare un ombrellone e due lettini in uno stabilimento balneare standard oscillava tra i 32 e i 35 euro al giorno. Per l’estate 2025 si prevedono aumenti, ma le cifre possono cambiare sensibilmente a seconda della zona e del grado di esclusività del lido. Le località più rinomate, soprattutto lungo le coste tirreniche e adriatiche del Nord, tendono oggi a far registrare le tariffe più elevate.

Ad esempio, in alcune spiagge del Lazio, i prezzi oscillavano nel 2024 tra i 20 e i 25 euro, mentre in località come Sabaudia si arrivava a 45-65 euro. In località più esclusive, come Gallipoli, i costi raggiungevano i 90 euro, mentre in alcune zone della Sardegna si toccavano i 120 euro. Oggi non è più così.

Le spiagge più esclusive possono comportare costi significativamente più elevati. Ad esempio, al Cinque Vele Beach Club di Marina di Pescoluse (Lecce), un gazebo con due sedute in prima fila nell’area “Exclusive” arrivava a costare 696 euro al giorno. Al Twiga di Forte dei Marmi, ora in fase di totale ristrutturazione, una tenda araba con letti king size e altri servizi costava 600 euro. Anche la spiaggia dell’Hotel Excelsior del Lido a Venezia presentava tariffe elevate, con una capanna in prima fila che arrivava a 515 euro al giorno.

Si registrano aumenti importanti anche in spiaggia: nel 2025 un ombrellone con due lettini costa in media tra i 30 e i 35 euro al giorno, con aumenti tra il +3% e il +5% rispetto allo scorso anno. Prezzi da capogiro per le spiagge esclusive: al Cinque Vele Beach Club di Marina di Pescoluse (Lecce), per un gazebo con due sedute in prima fila nell’area “Exclusive” si spendono 696 euro al giorno; al Twiga di Forte dei Marmi (attualmente in fase di ristrutturazione) una tenda araba con letti king size e altri servizi poteva costare anche 600 euro mentre alla spiaggia dell’Hotel Excelsior del Lido a Venezia una capanna in prima fila arrivava a costare 515 euro al giorno.

In generale, l’Estate 2025 farà registrare rincari record su hotel, trasporti e spiagge costringendo i turisti a vacanze più brevi. L’estate si preannuncia come una delle più costose degli ultimi decenni. Secondo il Codacons, i prezzi nel settore turistico hanno raggiunto livelli record, con aumenti significativi in tutti i comparti, dagli alloggi ai trasporti, fino ai servizi balneari.

Le strutture ricettive hanno registrato un incremento medio delle tariffe del 21,4% rispetto al 2024, con punte del +53% a Firenze, +35,9% a Palermo e +27,7% a Milano . Anche le località balneari non sono da meno: in Liguria, una settimana a Santa Margherita Ligure può costare fino a 3.592 euro per una famiglia di quattro persone, mentre in Sardegna, a Baja Sardinia, si arriva a 2.681 euro.

I trasporti non offrono sollievo: i voli nazionali hanno subito un aumento del 24,4%, mentre quelli internazionali del 7,3%. I traghetti registrano rincari fino al +18,7%, e i pedaggi autostradali potrebbero salire dell’1,5% . Anche il carburante pesa sul budget: benzina e gasolio costano circa il 14% in più rispetto al 2021, con punte di 2,5 euro al litro in autostrada. Anche la ristorazione ha subito rincari: mangiare al ristorante costa in media il 6,7% in più, con punte del +15,3% a Viterbo . I prodotti alimentari tipici dell’estate, come gelati, birra e succhi di frutta, hanno registrato aumenti rispettivamente del +21,8%, +15,5% e +18,4%.

Una delle mete più frequentate dai turisti stranieri e del Nord Italia è l’Abruzzo. Queste le rilevazioni fatte dal Codacons sulle spiagge della costa.

 

 

Prezzo medio 1 settimana in hotel 3 stelle (famiglia 4 persone) Variazione rispetto al 2024 Costo giornaliero per ombrellone + 2 lettini
Alba Adriatica Teramo 1.260 € +8% 28–30 €
Giulianova Teramo 1.312 € +9% 30 €
Roseto  Teramo 1.398 € +10% 32 €
Pescara Pescara 1.485 € +11% 33–35 €
Francavilla  Chieti 1.376 € +9% 30–32 €
Vasto Chieti 1.443 € +10% 31 €

 

I NUMERI DEL TURISMO IN ITALIA

Dopo gli anni difficili della pandemia, gli arrivi in hotel nel 2024 si sono attestati a un livello leggermente inferiore a quello del 2019 ma il numero di presenze è in crescita. Questo, spiegano gli esperti, a riprova del fatto che nel 2025 si profila un turismo più stabile. A fare la differenza è il turismo internazionale: gli stranieri tornano in Italia con maggiore continuità, il che va a compensare la ripresa timida del turismo domestico

Nel dettaglio, nel 2024 le presenze in albergo sono state 283.566.417 e gli arrivi 89.087.262 per una permanenza media di 3,2 giorni. In particolare, i pernottamenti sono stati maggiori del +3% rispetto al 2023 e del +0,9% rispetto al 2019, anno del precedente record. Questo risultato è la sintesi di due andamenti contrapposti tra loro: i nostri connazionali hanno visto un calo di presenze del -1,2% sul 2023 e del -4,2% sul 2019. Al contrario, gli stranieri sono aumentati rispettivamente del +7,1% e del +6,1%. Nel primo trimestre 2025 le presenze alberghiere hanno sfiorato i 44,5 milioni, con un calo del -1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso

L’anno scorso, la spesa dei turisti stranieri in Italia è stata pari a 54,2 miliardi di euro, con un aumento del 4,9% rispetto al 2023. In parallelo, è stato rilevato un aumento del numero di viaggiatori stranieri alla frontiera (+3,4%), passati da 85,7 a 88,6 milioni, e una diminuzione dei pernottamenti (-1,0%). Ancora migliore il dato del primo bimestre 2025: la spesa di chi proviene da oltreconfine è stata di 5,5 miliardi, in aumento del 6,2% rispetto ai 5,2 miliardi dello stesso periodo del 2024. I dati del 2024 sono un buon viatico per l’anno in corso.

Dall’indagine di Federalberghi è emerso che oltre la metà degli italiani è influenzato dai social per la scelta della località in cui recarsi in vacanza: il 12,1% si dice molto influenzato, il 43,9% abbastanza. I tre quarti verifica le recensioni prima di scegliere la destinazione: il 27,7% lo fa sempre, il 49,8% lo fa qualche volta. Il tema della sostenibilità ambientale, poi, influenza la scelta della struttura in cui alloggiare: il 12,7% preferisce una struttura certificata e il 38,8% predilige strutture che adottano pratiche sostenibili. Gli italiani, inoltre, sono interessati alle attività organizzate dall’albergo per scoprire tutte le sfaccettature del territorio in cui soggiornano: organizzare tour e visite guidate (44,3%), fare esperienze di benessere e relax (32,7%), avere esperienze musicali e d’intrattenimento anche esclusivo (32,2%), scoprire i vini locali (25%) e fare corsi creativi o laboratori artistici (20,6%).

“Siamo di fronte a uno scenario che invita a fare grandi cose. Dopo gli anni della pandemia che hanno colpito duramente il settore, si è tornati ai livelli pre-Covid. Il settore si conferma come una infrastruttura economica fondamentale per il Paese”, ha detto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. “I nostri concittadini – ha aggiunto – stanno dimostrando di prediligere le strutture alberghiere, in particolare quelle votate alla sostenibilità. L’auspicio è che possano rappresentare una massa critica sempre maggiore. Posso dire con orgoglio che l’ospitalità italiana sposa la modernità: ci siamo adeguati velocemente alle tendenze in atto, senza dare nulla per scontato e lavorando sulla qualità dell’offerta, riqualificando le nostre strutture secondo i canoni dell’era green”. Ma, ha ricordato Bocca, “malgrado i buoni risultati, non si può lavorare in solitaria. Nel nostro comparto conta moltissimo fare rete ma anche avere i supporti necessari affinché l’offerta possa essere attrattiva fino in fondo. Sotto questo profilo siamo ancora carenti in termini di infrastrutture: il turismo vive e si esprime sul territorio. Non si possono fare miracoli se non si è agevolati nella raggiungibilità di una destinazione. Auspico che su questo tema si facciano veloci e risolutivi passi in avanti”

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