mercoledì 16 Luglio 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

POLEMICHE per la moglie del ministro Urso che salta la fila all’aeroporto di Fiumicino. Calenda: “Una cafonaggine”

E’ la moglie del ministro Alfonso Urso la persona con la scorta passata davanti a tutti, saltando la fila, all’aeroporto Fiumicino. Lo aveva denunciato sui social l’attore Luca Zingaretti parlando della  “moglie di un politico nazionale che è passata davanti a tutti, con la scorta che gli ha fatto ‘prego, prego’” all’aeroporto di Fiumicino, scatenando non poche polemiche e la curiosità degli utenti per capire l’identità delle persone coinvolte visto che l’interprete del commissario Montalbano non ha fatto nomi. Sono stati tantissimi, infatti, i commenti social sulla vicenda. Dal quotidiano La Repubblica è emerso che l’attore, nel video pubblicato su Instagram, parlava di Olga Sokhnenko, consorte del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Raggiunto dal quotidiano, il ministro ha raccontato: “Ho accompagnato mio figlio di sette anni e mia moglie in aeroporto prima di andare al ministero”. Nel momento descritto da Zingaretti, Urso portava la valigia della consorte: “Ero vicino a mia moglie. Avevo un incontro importante quindi ho trascorso tutto il tempo al telefono per preparare ogni cosa al meglio. Non ho notato niente”. E ha aggiunto: “Dovevo partecipare al tavolo al mio ministero con regione e comuni per un accordo di programma sull’Ilva. L’incontro si era concluso nella tarda serata di lunedì ed è ripreso nella mattinata”.

In ogni caso, secondo il ministro “è compito della scorta la valutazione delle condizioni di sicurezza“. E sulla questione ha concluso: “Mi rammarico se questo possa aver recato disagio ad altri. Non è nel mio stile, come sa chi mi conosce“. Alla domanda “Ministro, secondo lei, però, è stato giusto avere scavalcato la fila?” Urso, però, non ha risposto.

“Toppa peggio del buco. Ho avuto la scorta quando ero Ministro. Mia moglie è salita sulla macchina di servizio due volte in 5 anni in occasione di pranzi ufficiali”, scrive sui social Carlo Calenda. “Far saltare la fila del check in all’aeroporto alla propria famiglia nulla ha a che fare con la sicurezza. È semplicemente cafonaggine e prepotenza. E dirlo con chiarezza non è populismo ma doverosa presa d’atto che questi comportamenti finiscono per ricadere sulla reputazione della classe politica nella sua totalità“.

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