Dilaga la protesta nelle grandi città americane contro le deportazioni, con Trump deciso a reprimerla soprattutto a Los Angeles non solo con migliaia di agenti della Guardia Nazionale ma anche con l’aiuto dei marine. Mobilitato e schierato, infatti, un battaglione di truppe scelte dell’esercito.
Ma è una notizia pubblicata dal Washington Post a destare scalpore: tra le migliaia di stranieri presenti negli Stati Uniti in modo potenzialmente illegale che l’amministrazione Trump trasferirà a partire da questa settimana alla base militare di Guantanamo, a Cuba, ci sono anche 800 europei, tra i quali molti italiani. Il giornale cita funzionari dell’amministrazione statunitense a conoscenza della questione.
Il Centro di detenzione di Guantánamo è una struttura detentiva degli Stati Uniti di massima sicurezza interna alla base navale di Guantánamo, situata sulla costa dell’omonima baia sull’isola di Cuba, tristemente nota per le condizioni in cui venivano tenuti i sospettati di terrorismo islamico dopo gli attentati dell’11 Settembre.
“I cittadini stranieri presi in considerazione provengono da diversi Paesi – scrive il quotidiano nella versione online – tra questi, centinaia provengono da nazioni europee amiche, tra cui Gran Bretagna, Italia, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina, ma anche da altre parti del mondo, molti provenienti da Haiti”.
I funzionari hanno condiviso i piani con il Washington Post, inclusi alcuni documenti, “a condizione di mantenere l’anonimato, poiché la questione è considerata estremamente delicata”, si legge ancora. Donald Trump continua ad affrontare i recenti disordini a Los Angeles attaccando le politiche sull’immigrazione attuate dalla precedente amministrazione. Parlando a Fort Bragg ha affermato che milioni di immigrati clandestini sono stati autorizzati a entrare nel Paese da “persone stupide”. Il presidente userà “ogni risorsa a sua disposizione per sedare la violenza e ristabilire subito l’ordine a Los Angeles” e ha ribadito “di non voler aspettare un governatore”, riferendosi chiaramente al californiano Gavin Newsom. “Se non lo avessimo fatto, Los Angeles sarebbe stata rasa al suolo”, dice, paragonandolo ancora una volta agli incendi di Los Angeles a gennaio.
Un tribunale americano, però, ha emesso un’ordinanza che limita lo schieramento di soldati nella metropoli californiana. Il governo è “temporaneamente diffidato dallo schierare” le truppe “per far rispettare o aiutare gli agenti federali nell’applicazione della legge o per intraprendere qualsiasi azione che vada oltre la protezione degli edifici federali” si legge nell’ordinanza, firmata dal giudice distrettuale Charles Breyer.
La situazione sta toccando livelli al limite della guerra civile: proteste non soltanto a Los Angeles e San Francisco dove ieri sono stati eseguiti 150 arresti, ma anche in Texas, con Trump che minaccia di rispondere con forza maggiore. Sono scoppiati disordini e proteste anche a New York, ad Atlanta in Georgia e a Seattle. Le proteste sono destinate ad allargarsi. La linea durissima di Trump ha trovato l’inaspettato sostegno di Elon Musk. Il patron di Tesla ha pubblicato su X il post del presidente su Truth in cui si afferma che il governatore della California, Gavin Newsom, e la sindaca di Los Angeles, Karen Bass, “dovrebbero chiedere scusa alla popolazione”, aggiungendo anche bandiere americane a un post di JD Vance in cui il numero due della Casa Bianca sostiene che “il presidente non tollererà rivolte e violenza”.
“I marine servono per un importante compito per il nostro Paese, difendere la democrazia. Non sono pedoni della politica”. Così il governatore della California, Gavin Newsom, condanna, definendolo “illegale”, il dispiegamento di 700 soldati della base di Twentynine Palms a Los Angeles dove da giorni sono in corso proteste contro le retate anti-immigrati. “Il dipartimento della Difesa sta dispiegando in modo illegale marine nelle strade americane in modo che Trump possa dimostrare le sue posizioni alla sua parata di questo weekend” aggiunge l’esponente democratico, riferendosi alla parata che si terrà questo sabato a Washington. “Trump è un dittatore che esercita uno sfacciato abuso di potere, contro il quale noi faremo causa”, continua Newsom che ha già fatto causa per il dispiegamento della Guardia Nazionale.