mercoledì 3 Dicembre 2025

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QUALITA’ DELLA VITA / A Trento si vive meglio, Siena è la città delle donne / A Ferrara crollano cultura e sicurezza

Trento è la città dove si meglio in Italia secondo la classifica del Sole 24 Ore, sulla qualità della vita 2025. Sempre nel Nord-Est subito dopo Trento troviamo Bolzano, mentre al terzo posto c’è Udine, vincitrice dell’edizione 2023. La top 10 è tutta settentrionale con province più piccole come Bergamo Treviso, Padova. Chiude la classifica dei primi 10 Parma, l’anno scorso al 26esimo posto. Fana,oino di coda Reggio Calabria, mentre Ferrara vine data al 52° posto con lo slittamento di una posizione rispetto al 2024: hanno influito in maniera molto negativa gli indicatori della sicurezza e della demografia.

“La qualità della vita – scrive il quotidiano – è la dimensione del benessere che più impatta sulla percezione soggettiva. E proprio nelle province di Trento e Bolzano questa dimensione «si sposa perfettamente con i risultati della 36esima edizione dell’indagine del Sole 24 Ore sulla “Qualità della vita 2025” che incorona questi territori in cima alla classifica».

Una menzione a parte va a Siena che vince la quinta edizione della Qualità della vita delle donne, un indice sintetico basato su 14 parametri (tra cui tasso di occupazione, imprese femminili, amministratrici donne di imprese e di entri locali, quota di laureate, gap retributivo e occupazionale, competenza numerica e alfabetica non adeguata) che va poi a confluire nella classifica generale, nella categoria Demografia, salute e società.

Tra le città metropolitane, che registrano un miglioramento rispetto all’edizione 2024, solo due su 14, Bari e Catania, calano di posizione rispetto all’indagine dell’anno scorso, mentre altre due (Firenze, 36esima, e Messina, 91) risultano stabili. A guidare la risalita con un avanzamento di 13 posizioni è la Capitale: Roma si piazza 46esima, mentre Genova sale di un gradino arrivando al 43esimo posto.

Rimane dunque forte il divario tra Nord e Sud: una spaccatura geografica che, in 36 edizioni della Qualità della vita, non ha accennato a sanarsi, nonostante i punti di forza del Mezzogiorno nella demografia, nel clima, nel costo della vita decisamente più accessibile, e i fondi (inclusi quelli del Pnrr) che negli anni hanno contribuito a dare una spinta alle imprese e al Pil di questi territori. Le ultime 22classificate, infatti, continuano a essere province meridionali.

L’indagine fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Le classifiche di tappa si confermano sei: Milano vince in Ricchezza e consumi; Milano mantiene la sua leadership in Affari e Lavoro; Brescia mantiene la leadership in Ambiente e servizi; Bologna è leader in Demografia, salute e società; Oristano guidala classifica di Giustizia e sicurezza; Trieste si conferma la migliore per Cultura e tempo libero.

FERRARA

Nella classficica generale del Sole 24 Ore si piazza al 52esimo posto (su 107 province), perdendo una posizione rispetto al 2024. Nelle classifiche di dettaglio si registrano risultati interessanti:

Per Ricchezza e Consumi, Ferrara è la 43esima provincia italiana con un arretramento di 5 posizioni; bene l’andamento per Affari e Lavoro (41° posto con un balzo di 32 posizioni), come positivo è il risultato per Ambiente e  Servizi ( 56° posto con un avanzamento di 14 posizioni). Note poco confortanti per altri indicatori: crollo al 69esimo posto (-15 posizioni rispetto al 2024) per Giustizia e Sicurezza, e alla 63esima posizione (-17) per Demografia e Società. E per quanto riguarda Cultura e Tempo libero le note sono dolenti: si è registrato un  calo di 15 posizioni, Ferrara è scesa infatti in un anno al 41°posto.

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