In Italia, l’affluenza alle urne per i referendum è stata del 30,2%. Quindi la consultazione non è valida. E’ risultato efficace finora l’appello all’astensione della Destra di governo, esclusi Noi Moderati. Con un dato così modesto, il raggiungimento del quorum appare molto problematico, se non impossibile . Alle urne è andato poco più di uno su cinque degli aventi diritto. Buona la risposta delle grandi città, con Emilia Romagna e Toscana in testa. Crollo degli elettori al Sud e nelle Isole.
E’ la Toscana con il 38,8% di votanti la regione con la più alta affluenza (Firenze ha fatto registrare il 47,93 per cento), seguita dall’Emila Romagna al 38,06%. A Bologna città si è recato ai seggi il 47,7% per cento degli elettori con il record di ben 7.500 fuorisede iscritti alle liste.Il dato di tutta la òprovincia bolognese è stato del 44,57 punti percentuali.
In provincia di Ferrara la percentuale è stata del 33,45% con la punta più alta in città: 39,4 per cento.un 30,3%. Le altre province emiliane hanno fatto registrare i seguenti dati sull’affluenza: Forlì-Cesena 35,23; Modena 39,32; Parma 34,4; Piacenza 27,83; Ravenna 38,11, Rimini 31,17; Reggio Emilia 42,11%. Nel Reggiano da segnalare il 52,86 per cento di affluenza, un vero record, per il piccolo comune di Fabbrico. C’è da segnalare che in varie sezioni elettorali, molti elettori hanno rifiutato le schede pur essendosi presentati al seggio, quindi non conteggiati tra i votanti. Hanno in pratica seguito la controversa ma legale scelta di Giorgia Meloni.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha votato a Palermo. Giorgia Meloni è andata al seggio in zona Torrino a Roma, senza ritirare le schede, come aveva annunciato, boicottando di fatto i referendum, atteggiamento che di certo non si confà a una presidente del Consiglio. Basse le percentuali nelle Regioni del Sud, con capofila dell’astensione la Calabria e la Sicilia.
IL QUESITO SULLA CITTADINANZA
Dopo l’annullamento da parte della Consulta del referendum sull’Autonomia differenziata, il quesito più atteso era quello sulla cittadinanza italiana, proposto da +Europa di Riccardo Magi, con l’abbassamento da 10 a 5 anni del tempo di residenza nel nostro Paese necessario per richiederla. I risultati:
ITALIA: SI’ il 61,9% – NO il 38,1%
EMILIA ROMAGNA: SI’ 60,5% – NO 39,5%
La percentuale di favorevoli si è abbassata a Ferrara: SI’ 57,56% – NO 42,44%. Gli altri quesiti referendari sul lavoro hanno avuto tutti la maggioranza di SI’, sopra il 70-80%. Tutti i referendum non sono validi, quindi nessuna abrogazione delle leggi relative.
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I PERCHE’ DELLA BASSA AFFLUENZA
Secondo i sondaggisti degli istituti demoscopici, diversi fattori hanno contribuito alla bassa affluenza:
- Strategia dell’astensione: i principali partiti di maggioranza della Destra hanno invitato apertamente a non votare, una tattica consolidata per evitare il raggiungimento del quorum.
- Disaffezione politica: Il crescente distacco degli italiani dalla partecipazione politica pesa soprattutto sui referendum abrogativi, che richiedono una mobilitazione superiore rispetto alle elezioni ordinarie.
- Data sfavorevole: la concomitanza con il weekend di inizio giugno e il clima di incertezza politica hanno ulteriormente frenato la partecipazione.
- Mancanza del quesito sull’autonomia differenziata: la bocciatura da parte della Cortre Costituzionale di uno dei quesiti più attesi ha probabilmente ridotto l’interesse generale.