mercoledì 28 Maggio 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

SINDACI / Con Silvia Salis, Genova torna al centrosinistra, a Ravenna stravince Barattoni / La Destra arretra

Il centrosinistra dà segni di vita nelle elezioni amministrative. A Genova, Silvia Salis candidata di un vasto schieramento di centrosinistra, il cosiddetto Campo Largo, è la nuova sindaca con il 53% dei voti. Ha battuto al primo turno il candidato del centrodestra Piciocchi fermo al 44,2.

A Ravenna – la città del sindaco uscente oggi presidente della Regione, Michele De Pascale – ha stravinto il candidato del centrosinistra Alessandro Barattoni  (nella foto) con un largo 58,2%. Anche a Taranto e Matera buona affermazione dei candidati del centrosinistra, rispettivamente Bitetti (al 37,8% contro Tacente, 26%)  e Cifarelli (43,2% su Nicoletti, Cdx, al 37,3, e Bennardi del M5S fermo all’8,2%). In questa due città si andrà al ballottaggio l’8 e 9 giugno, in concomitanza con il referendum sul lavoro e la cittadinanza italiana. La Destra, in questa tornata di amministrative che ha chiamato alle urne in 117 Comuni quasi due milioni di elettori, è arretrata ovunque, campanello d’allarme per Giorgia Meloni, che ha fatto un richiamo all’unità del centrodestra.

Elly Schlein esulta e posta sui social questa foto e questa dichiarazione: “Quando è unito il centrosinistra vince. Dopo una bellissima campagna tra le persone, due straordinarie vittorie al primo turno a Genova e a Ravenna, con Silvia Salis e Alessandro Barattoni, cui vanno il nostro abbraccio e gli auguri di buon lavoro – ha scritto la segretaria del Partito Democratico sui social – Con il PD che cresce di 8 punti rispetto alle ultime elezioni ed è primo partito. Vinciamo anche ad Assisi con Valter Stoppini e sono ottimi i risultati di Taranto, dove andremo al ballottaggio nettamente in vantaggio. Ormai è chiaro, il centrodestra esulta per i sondaggi, noi vinciamo le elezioni. Il Partito Democratico conferma la sua crescita, dopo le regionali dello scorso anno e le europee. Essere testardamente unitari, è necessario ripeterlo oggi più che mai, non è una tesi o un dibattito politologico, ma un dato oggettivo: uniti si vince, congratulazioni a tutte le forze che hanno contribuito a queste belle vittorie!”

 

“Mi sento felice, soddisfatta, orgogliosa della gara che abbiamo fatto. Una campagna con responsabilità verso la cittadinanza, avevo chiesto di non scendere mai a certi livelli e lo abbiamo fatto: la politica deve essere un esempio. La dedico senza dubbio a mio padre“. Queste le prima parole della nuova sindaca Silvia Salis. Con la vittoria al primo turno, il Comune di Genova diventa quello più popoloso guidato da una sindaca donna in Italia. Fino ad oggi, il primato era di Firenze con Sara Funaro. A incidere sulla vittoria, aggiunge, è stato soprattutto “un senso di rilancio della città che aveva bisogno di un vento nuovo e di scrollarsi di dosso una serie di anni e di avvenimenti che ci avevano portato agli onori della cronache”. Salis aggiunge che “un cambiamento era auspicato, la città lo chiedeva, il senso di unità che abbiamo saputo dare ha convinto l’elettorato”. Infine, una dedica “senza dubbio a mio padre”.“E’ stata decisamente più difficile questa campagna elettorale delle Olimpiadi perché nello sport ci sono regole precise, fair play, rispetto dell’avversario, che non ho ritrovato in questa campagna elettorale. Ma mi sono concentrata sempre sul fatto che era la nostra gara che contava. Quella con Pietro Piciocchi è stata una telefonata breve, formale. E’ stata una campagna elettorale che non ho apprezzato per niente. Ci siamo detti che ci vedremo per il passaggio di consegne”. Così la neo sindaca di Genova. “Non ho ancora sentito il presidente della Regione, Marco Bucci. Ho sentito Elly Schlein, era contenta, felice. Con tutti i leader nazionali ho avuto un ottimo rapporto in campagna elettorale. Genova e questa campagna elettorale hanno dimostrato come la destra è legittimata solo dalla non unione del campo progressista. Ho sempre detto dal primo giorno che questa coalizione puntava a vincere al primo turno: il campo progressista, quando si concentra sulle infinite cose che lo uniscono, può vincere ovunque”. Entusiasmo alle stelle davanti al point di Silvia Salis.

CHI E’ SILVIA SALIS. Dirigente sportiva e prima ancora campionessa di lancio del martello, Silvia Salis pare che fin da bambina avesse il sogno di fare la sindaca. Così dice chi la conosce. È sposata con Fausto Brizzi (scrittore ma soprattutto regista, del famoso ‘Notte prima degli esami’ e del più recente ‘Dove osano le cicogne’) ed è arrivata a candidarsi con il centrosinistra (è stata scelta dal Pd e appoggiata dal M5s) dopo essere stata a lungo (dal 2021) il braccio destro di Giovanni Malagò, presidente del Coni. Ha strappato Genova alla Destra che l’amministrava da ben otto anni (da quando nel 2017 venne eletto Marco Bucci che ora è passato alla guida della Regione Liguria).

Cresciuta in una famiglia di centrosinistra, il padre era iscritto al Partito Comunista, il nome di Silvia Salis era finito nelle prime pagine dei giornali quando Maurizio Gasparri l’aveva attaccata dicendo che era “carina” ma non aveva nessuna esperienza di politica (questo il messaggio: “Le elezioni non sono un concorso di bellezza“). Accusa che era stata respinta (da lei stessa come da tanti altri che erano insorti) e bollata di essere “sessismo”. Il marito, regista Fausto Brizzi, era stato ingaggiato dalla Regione Liguria (tra il 2021 e il 2023) per una serie di spot istituzionali, il cui cachet è stato devoluto in beneficienza all’ospedale Gaslini. Sul suo passato da campionessa olimpionica nel lancio del martello (gareggiava per le Fiamme azzurre) Silvia Salis ha scritto un libro dal titolo “La bambina più forte del mondo“. Ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino (2008) e Londra (2012) e ha vinto 10 titoli per l’Italia. Dopo aver abbandonato il lancio del martello a livello agonistico, Salis si è laureata in Scienze politiche con una tesi sulla gestione delle federazioni sportive nazionali. Ha un figlio di due anni e mezzo, Eugenio, nato dell’ottobre del 2023, a cui ha dato anche il proprio cognome.

 

 

 

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