lunedì 5 Maggio 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

TRE GIOVANI morti in uno schianto a 250 km orari con la Porsche noleggiata

Tragedia stradale causata dalla folle velocità a Torchiarolo, nel Brindisino: un giovane e due ragazze sono morti nella tarda serata di sabato. La Porsche a bordo della quale viaggiavano si è ribaltata, finendo contro un  albero e prendendo fuoco. Dalle indagini della Procura è emerso che l’auto viaggiava a 250 chilometri orari. La Porsche era stata presa a noleggio in un’agenzia di Brindisi, alcune ore prima dal 22enne Luigi Perruccio. A bordo c’erano Sara Capilunga e Karina Ryzkhov, entrambe di 21 anni.

Karina era arrivata in Italia dall’Ucraina pochi mesi dopo l’inizio della guerra, viveva a Torchiarolo con una famiglia di italiani che ha ricevuto un alert sullo smartphone dopo l’impatto. Il gps li ha poi portati sul luogo dell’incidente, la strada provinciale che collega Torchiarolo a Lendinuso.

“Per la comunità di Torchiarolo – ricorda il parroco don Antonio De Nanni – è una storia che si ripete. Già nel 2007 ci fu il dramma di cinque giovani bruciati in una macchina per un incidente stradale”. Il parroco racconta che “due dei tre giovani hanno frequentato l’Azione cattolica. La ragazza ucraina si è integrata negli anni nella nostra comunità. Dopo la guerra ha voluto rimanere qui perché si era legata tanto alla famiglia che la ospitava. Adesso lavorava qui. Ragazzi – spiega -felici, spensierati, tutti e tre lavoratori, con principi sani. Giovani educati che si facevano volere bene. Dobbiamo sfruttare in maniera positiva questo evento drammatico, imparando anche da questa situazione”. Il sindaco Elio Ciccarese ha parlato di una “tragedia immane” e ha annunciato il lutto cittadino il giorno dei funerali, non ancora stabilito. “Ora – ha aggiunto – è il tempo della preghiera e della vicinanza alle famiglie. Luigi, Sara, Karina, splendidi ragazzi nel fiore della giovinezza, sarete sempre nei nostri cuori”.
Luigi Perruccio lavorava nell’azienda agricola di famiglia. Sara Capilunga era impegnata in uno stage in un’azienda di infissi, mentre Karina Ryzkhova, ucraina, era ospite di una famiglia di Torchiarolo da quando, all’inizio della guerra nel suo Paese, era arrivata in Italia in cerca di protezione e serenità.

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