Prosegue la corsa dei prezzi dei generi alimentari, con i listini dei cibi e delle bevande analcoliche che a maggio sono saliti del +3,2% su anno. E con rialzo dei carburanti i dati rischiano di peggiorare, mentre già si registrano rincari per beni tipici dell’estate: pomodori +7,3%, agrumi +13,4% bevande +4,1%. I dati annunciati da Assoutenti sono estremamente preoccupanti perché riguardano spese primarie di cui i cittadini non possono fare a meno. E sullo sfondo – con la possibilità che l’Iran chiuda lo stretto di Hormuz, dove passa un terzo delle esportazioni mondiali di petrolio – si sta aprendo un altro grande fattore di crisi internazionale che potrebbe far schizzare fino a 100 dollari al barile del petrolio Brent.
Per ciò che riguarda i beni alimentari, “alcuni prodotti continuano a risentire della crisi delle materie prime, con il burro che a maggio rincara del +19,6% sul 2024, il caffè del 24,7%, il cioccolato del 12%, il cacao del 19,1%, le uova del 7,1%”.
Ritocchi al rialzo anche per alcuni beni tipici del periodo estivo: i prezzi dei gelati salgono infatti del 3,4%, il riso del 4,2%, i molluschi freschi del 3,9%, le bevande gassate del 4,1%, l’acqua minerale del 3% i succhi di frutta del 3,7%. Pesche e nettarine rincarano del 5,1%, gli agrumi del 13,4%, la frutta secca del 5,3%, i pomodori del 7,3% – spiega il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – Un trend quello dei rialzi alimentari che prosegue oramai da mesi, e che rischia di peggiorare nelle prossime settimane, con l’aumento della domanda per i beni tipici dell’estate. Sul dato dell’inflazione, inoltre, incombe ora il pericolo carburanti, con l’escalation del petrolio che potrebbe portare ad una nuova fiammata nei prezzi al dettaglio”.