C’è un capitolo che il miliardario Elon Musk ha sempre lasciato in ombra: il rapporto con suo padre, Errol Musk. Un’inchiesta del New York Times ricostruisce decenni di accuse di abusi sessuali contro Errol, oggi 79 anni, che avrebbero segnato nel profondo le relazioni famigliari. La storia comincia nel 1993, quando una figliastra di appena quattro anni lo accusò di molestie. Da allora, tra Sudafrica e California, sono emerse denunce, testimonianze di famigliari, lettere a Elon Musk e tre indagini di polizia, mai sfociate in condanne.
Il risultato è stato un conflitto interminabile, che ha visto il fondatore di Tesla e SpaceX trascinato dentro una saga multigenerazionale. Musk avrebbe fornito aiuti economici a sorellastre e matrigna, pagato scuole private, riabilitazioni e persino cercato di allontanare i minori dalla sfera paterna. Ma il legame con Errol è rimasto tossico. Nel 2017 Elon dichiarò: “Mio padre ha fatto quasi ogni cosa malvagia che si possa immaginare”.
Nonostante tutto, Errol Musk nega ogni accusa e ribalta le responsabilità: “Sono storie inventate per spillare soldi a Elon”. In alcune interviste ha perfino descritto la relazione con la ex figliastra come “un piano di Dio o della natura”.
Oggi il patriarca decaduto vive in Sudafrica, mantenuto in parte dai figli più famosi. Elon, che ha dichiarato di non avere rapporti con lui, invia però denaro ogni mese a sorellastre e parenti.
FONTI: New York Times, Agenzia Dire – www.dire.it