di Cristina Rossi *
— “Oggi è un giorno storico per la pace”, un trionfante Donald Trump annuncia il “sì” di Benjamin Netanyahu al piano Usa per la pace a Gaza, ma che, spiega è molto più ambizioso. Dopo il faccia a faccia nello Studio Ovale tra il presidente degli Stati Uniti e l’ospite, il padrone di casa, nella conferenza stampa programmata a fine colloquio, spiega infatti: “Oggi abbiamo parlato di come porre fine alla guerra a Gaza, ma è solo parte di un quadro più grande che è quello della pace eterna nel Medio oriente, siamo ben oltre a quello che ci si aspettava”. E questo perché “il grado di appoggio dei vicini di Israele è stato incredibile, tutti loro, dopo consultazioni con i partner della regione, hanno rilasciato il loro apprezzamento per la via della pace”.
I leader dei Paesi arabi quindi hanno dato il proprio via libera alla proposta, premette in pompa magna Trump, ringraziando uno ad uno i vari capi di Stato: “Tutte queste nazioni hanno dato contributi e suggerimenti, voglio ringraziare i leader di molti paesi arabi e musulmani”. Spazio anche ai partner del Vecchio continente, appena citati dal Tycoon’: “Anche i leader europei sono stati molto coinvolti. Non ci credevano, hanno detto “lo state facendo davvero? è incredibile”.
“Arabi e musulmani di quei Paesi si sono poi impegnati per iscritto, e io credo nelle loro parole, per la smilitarizzazione di Gaza immediata, per eliminare la capacità militare di Hamas”, va avanti Trump. “Noi puntiamo su questi Paesi e anche su altri per gestire Hamas e sento dire che anche Hamas lo vuole, vuole distruggere le strutture terroristiche e gli impianti di produzione”. Segue l’istituzione di una nuova autorità temporanea. ” Addestreremo le forze di polizia locale in queste aree, soprattutto dentro e intorno a Gaza che collaboreranno con la nuova Autorità temporanea, prevedendo un calendario per fasi, le nazioni arabe e musulmane dovranno mantenere l’impegno di gestire Hamas. E credo ci sia già un intesa per questo, altrimenti non sarebbero arrivati a questo punto”. Il tutto per ribadire che manca ancora la parola di una delle due parti in causa.
Ed è difficile che dica di no, semplicemente perché il piano di fatto si preannuncia come una via obbligata. “Se non lo faranno- ovvero se Hamas dirà no al piano- Israele, con il pieno sostegno degli Stati uniti, avrà pienamente diritto di portare a termine il lavoro di distruggere la minaccia di Hamas”E ancora “Se Hamas lo rifiuterà- ma è impossibile- in caso contrario Bibi avrà pieno sostengo di fare quello che deve fare, ovvero eliminare il pieno pericolo della regione, perchéla rete di terrore deve terminare”.
Il piano prevede una “board of peace”, il comitato della pace guidato dallo stesso Trump. “Io non volevo sono molto occupato- ci tiene a precisare- ma i leader dei Paesi arabi, Israele, tutti me lo hanno chiesto, mi vogliono far fare anche questo lavoro, è così importante che lo farò”. Ma Trump assicura che sarà in buona compagnia: “In più nel comitato ci sarà l’ex primo ministro inglese Tony Blair – rivela- e altri nominati nei prossimi giorni. Sarà un ottimo comitato, lavorerà con la Banca mondiale e sarà impegnato a formare un governo di palestinesi dove Hamas e altre fazioni terroristiche non avranno nessun ruolo. Direttamente o indirettamente”.
E ancora: “il piano di oggi si concentra sul porre fine immediatamente alla guerra, portando a casa gli ostaggi e creando le condizioni di sicurezza israeliana. Noi vi aiuteremo sulla sicurezza. Questo accordo porterebbe a una pace sostenibile a lungo termine”, assicura. Quindi prima di concludere ci tiene a sottolineare le sua capacità: “Nessun presidente è più amico di me di Israele, ho negoziato gli accordi di Abramo. Nessuno pensava si potesse fare, l’addormentato Joe Biden non l’ha fatto”, chiosa. Poi l’apertura all’Iran: “Speriamo di poter andare d’accordo anche con l’Iran- aggiunge infatti- ci poteva stare anche lui e penso che prima o poi ne farà parte di questi accordi”.
* Agenzia Dire – www.dire.it