Un sondaggio sull’introduzione di una imposta sui grandi patrimoni (816 interviste con margine di errore del 3,46%) condotto dall’Izi lo scorso 6 ottobre ha dato un esito a dir poco sorpendente, soprattutto tra gli elettori di centrodestra: la quasi totalità degli italiani si è detta, infatti, favorevole all’imposta per i patrimoni del valore superiore ai 10 milioni di euro. La società che ha condotto l’indagine è l’IZI (nella foto la sede di Roma), specializzata nel monitoraggio della qualità dei servizi pubblici, nelle indagini di mercato e campionarie con tecniche e strumenti innovativi quali big data e social analysis grazie alla recente nascita della divisione digitale.
La tassazione dei ricchi, va ricordato, è un argomento tornato di stretta attualità dopo la lunga campagna elettorale per l’elezione dei sindaco di New York dove il vincitore, Zohran Mamdani, ha proposto una tassazione maggiorata del 2% per coloro che guadagnano più di un milione di dollari all’anno. Proposta che, visto l’esito del voto, non ha sorpreso affatto gli elettori della metropoli americana che ospita la più alta concentrazione di milionari e miliardari del mondo.
Il risultato del sondaggio è stato plebiscitario: l’83,8 per cento di italiani è favorevole all’imposta patrimoniale sopra i 10 milioni di euro, con i contrari fermi al 16,2%.
L’esito più sorprendente si è avuto comunque nelle risposte degli elettori dei partiti del centrodestra attualmente al governo e da sempre contrari alla tassa sui patrimoni: i favorevoli sono stati, infatti, l’81,4 % contro il 18,6 di colro che hanno detto no.
Tra gli elettori dei partiti di centrosinistra (Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra) i favorevoli all’introduzione di una tassa sui grandi patrimoni sono stati l’84,5 per cento, contro il restante 15,5%. La stessa domanda rivolta agli elettori degli altri partiti ha ottenuto l’85% di sì e il 15% di no.
