martedì 18 Novembre 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

IL CAPO DEI CREDULONI

di Nicola Perrone *

— Parla, straparla e dice cose che più assurde non si può? Eppure il Presidente americano, Donald Trump, incredibile, alla fine appare più vero e credibile di qualsiasi suo avversario. Studiosi ed esperti di comunicazione hanno una spiegazione che, in estrema sintesi, suona così: in questa fase prevale l’istinto-intuito sulla cognizione.

Bombardati come siamo di informazioni, di notizie che ci arrivano da ogni dove, ci affidiamo al nostro istinto-intuito, a quello che ci detta in quel dato momento. Pensare che possa prevalere la cognizione, cioè la capacità di ragionare, pianificare e riflettere per trovare la risposta o soluzione migliore, sembra una battaglia persa in partenza. Perché il pensare, il ragionare, hanno bisogno di tempo, quel tempo che ormai pochi hanno.

Per questo, grazie anche ai social che ci permettono di sparare tutte le cavolate che vogliamo, ecco che a prevalere sia il più comune istinto, che alla fine diventa credibile, più convincente. E Trump, con la sua squadra che ogni giorno gli prepara la sua verità da propalare alla massa, alla fine risulta più onesto rispetto agli altri. Anche se dice la cosa più assurda, per chi vive di intuito diventa colui che dice veramente quel che pensa, non come quegli altri che, invece, si sono preparati il discorsetto per fregarli, rappresentanti del vero popolo.

Vero che in America aiuta anche il livello assai basso di questo sempre più vasto popolo di creduloni, di quelli che sono convinti che finalmente sia arrivato qualcuno che pensa e dice le cose come loro, che come loro si fida del proprio istinto-intuito e non si vergogna di spararle in faccia a quello che invece invita a ragionare, a pensare prima un attimo. La battaglia è e sarà dura. Perché sull’emozione dell’istante, lo abbiamo visto, possono arrivare parole che colpiscono come pietre, fanno male e causano danni.

Parole che poi spingono a reazioni immediate, violente, innescando un botta e risposta che alla fine però ha sempre un solo vincitore: il reazionario, quella parte decisamente ostile a qualsiasi spinta o tendenza innovatrice e progressista sul piano politico-sociale. Perché il progresso, le conquiste sociali sono arrivate con il tempo, dopo ragionamenti, analisi, esperienze e anche grazie alle battaglie civili di un popolo, come si diceva una volta, con cognizione di causa.

 

Oggi, inutile negarlo, l’istinto-intuito è in vantaggio perché viene continuamente stimolato dai social e dalle moderne tecnologie. Ma la cognizione, il ragionamento e il confronto costruttivo sono il nostro unico antidoto se vogliamo ancora progredire, costruire società migliori delle attuali e non rimanere intrappolati nell’odio di chi le spara a ripetizione. Gli esperti, quelli che studiano la mente e il linguaggio, insistono su un punto: bisogna continuamente allenare la cognizione, puntando sull’educazione, l’informazione di qualità, imparando anche a rallentare. Scoprire la lentezza per vivere meglio e più a lungo.

* direttore dell’Agenzia Dire – www.dire.it

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