domenica 15 Giugno 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

FERRARA / Torna la grande bruttezza

di Claudia Zamorani
— Quest’anno i bagni chimici, i muri da stadio e compagnia bella del Ferrara Summer Festival non sbucheranno più come funghi sul sagrato del Duomo e sul Listone del centro storico di Ferrara come l’estate scorsa e le precedenti.
Evviva. Un piccolo passo in avanti per l’umanità.
Udite udite. Il Summer Festival non si fa più in piazza Trento Trieste per la gioia dei turisti che potranno tornare ad ammirare le bellezze della città, e delle guide che sono finalmente tolte dall’imbarazzo di dover indicare il Duomo facendo poi la gincana tra i gabinetti chimici posti in modo originale sul sagrato.
Gli amministratori hanno capito evidentemente che allestire un lounge bar tra una trifora e l’altra non era il caso, poco efficace per la mise en place finale. C’è voluto qualche anno, ma alla fine ci siamo arrivati. Ottimo, peccato abbiano fatto 30, ma non 31.
E’ successo infatti che tutta la grande bruttezza e il grande disturbo per i residenti, costantemente ignorati, e i decibel mai misurati sparati a mille fino a tarda notte, e le vibrazioni acustiche sparate nella pancia delle fragili bellezze architettoniche e artistiche, e le strade e gli spazi pubblici bloccati per ore, giorni, quasi un mese, i cessi e i muri da stadio non siano finiti. Ma semplicemente dirottati tutti su un bersaglio unico: piazza Ariostea. Si salvi chi può.
Evidentemente non sono proprio riusciti a trovare un posto più adatto per fare concerti a raffica per quasi un mese filato, il primo dei quali inizierà il 19 giugno 2025 con un bel concerto heavy metal, che bello. Per la gioia di Ludovico Ariosto che nel frattempo e’ diventato un logo mentre l’obelisco è stato transennato da grate metalliche. Forse hanno paura dei furbi, chissà.
Piazza Ariostea sembra un carcere di massima sicurezza: ma chi sono i veri prigionieri? (Foto Claudia Zamorani)
Certo delle onde sonore non gliene importa un baffo, tanto meno dell’effetto delle vibrazioni sul fragile, alto obelisco di recente restaurato, ma neppure dell’effetto sulle case attorno che a ben guardare si potrebbe prefigurare un bel danno patrimoniale. Dei residenti, men che meno. Ci hanno provato tanto i cittadini e le cittadine a intessere un dialogo, invano.
Tanto meno  importa un fico secco alla Soprintendenza che da anni non dice bao, evidentemente accondiscende a tutto questo scempio e non vede nulla di strano e non capiamo come sia possibile. Anzi, facilita il processo. Anche considerate le forche caudine che invece ti fa passare se ti capita malauguratamente di dover cambiare il pantone dei muri di casa, non so se vi sia mai capitato.
Ma per il Summer festival, invece no. Tutto a posto. Tutto regolare. Com’è possibile?
Belle Arti, dove siete? Perché permettete tutto questo scempio? Non vedete?
Ferrara, dove sei? Perché si permette tutto questo degrado, culturale in primo luogo ma anche sostanziale nel silenzio e nell’indifferenza generale?

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